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Corriere della Fantascienza: «Silenzio, parla Ray Bradbury»
In uno degli ultimi racconti di uno dei suoi libri più belli, Cronache Marziane, un padre di famiglia, membro della colonia di terrestri su Marte, risponde ai suoi figli che gli chiedevano di poter vedere i leggendari e ormai scomparsi marziani, indicando il loro riflesso nelle acque del lago. Da questa scena prende il titolo Siamo noi i marziani, volume curato da Gianfranco de Turris e Tania Di Bernardo che raccoglie le interviste rilasciate da Ray Bradbury in oltre sessant'anni, e dalle quali viene fuori il quadro di un uomo che amava la fantascienza ma poco il progresso tecnologico, che idealizzava l'oggetto libro [...]
Finzioni: «Siamo noi i marziani»
Il bello dei libri che raccolgono interviste è che il loro scopo è così chiaro e semplice che non c'è bisogno di spiegarlo. Si lascia parlare l'autore, principalmente, e un po' gli intervistatori. Quindi l'autore rimane da solo, con le sue risposte e il lettore può decidere di pensare quello che vuole, Scoprire quello che ha pensato Ray Bradbury nel corso di 50 anni e passa di carriera, poi, è un'esperienza molto piacevole. Almeno per due tipi di lettori potenziali. Il primo tipo: gli appassionati dell'autore di fantascienza, perché così lo conoscono meglio. Il secondo tipo: per chi non [...]
Barbadillo: «La Seconda Guerra Civile Americana e la fantapolitica delle Milizie»
A metà degli anni Settanta, il fisico ed ex ricercatore William Luther Pierce (1933-2002), sotto lo pseudonimo di Andrew Mcdonald, pubblicò a puntate i Diari di Turner, sulla rivista «Attack!», organo ufficiale della National Alliance. Si trattava di un’organizzazione politica ultra-nazionalista, fondata dall’autore stesso, la cui base ideologica coniugava una forte connotazione razzista, propugnante una supposta superiorità dei bianchi sulle altre etnie, a una critica radicale all’assetto socio-economico americano, di tipo multietnico. Dal 1978, anno della sua prima pubblicazione, la sua diffusione non ha conosciuto arresti nell’eterogenea galassia del radicalismo identitario statunitense. Dai Neo-Confederati a Potere Bianco, le posizioni più intransigenti e [...]
CronacaQui: «Siamo noi i marziani»
Se mi avessero detto che un libro d’interviste sarebbe stato avvincente quanto un romanzo non ci avrei creduto. Quando di mezzo c’è Ray Bradbury, però, tutto diventa possibile. “Siamo noi i marziani. Interviste (1948-2010)”, pubblicato quest’anno dalla milanese Bietti e inserito nella prestigiosa collana l’Archeometro diretta da Andrea Scarabelli, è la classica eccezione che conferma la regola: dodici interviste selezionate da Tania Di Bernardo, giovane traduttrice e curatrice del volume assieme a Gianfranco de Turris, che non cesseranno di stupirvi, in cui un Bradbury vivace parla di sé, della sci-fi e del perbenismo della società americana ma non solo, mostrando [...]
Film Tv: «Emmanuel Carrère. Tra cinema e letteratura»
Ci parla di critica, il 17mo volume della collana di cinema Heterotopia. Protagonista assoluto: Emmanuel Carrère, che oggi scrive Il regno, ma ieri era, appunto, critico cinematografico per "Positif". Attraverso saggi (tra gli altri, di Fofi, Menarini, Manassero e Ciment) e ritrovate (e tradotte) perle di analisi a firma Carrère medesimo (su Fisher, Polanski, Tarkovskij, Herzog, von Trier...), i curatori esplorano l'altro lato dello scrittore, quello del suo primo amore. Il risultato è un'ulteriore perla. a cura della redazione ©Film Tv n.15/2015 (aprile)
Liberidiscrivereblog: «Wes Anderson. Genitori, figli e altri animali»
Se vi parlassi di simmetria, cura maniacale di oggetti e dettagli, colori accesi (rosso e giallo, tra i preferiti), microcosmi in cui vivono personaggi che, in realtà, sono uomini–bambini mai cresciuti del tutto... quale nome vi verrebbe sicuramente in mente? Dite la verità, di questi tempi pensereste ad un solo ed unico nome. Quello di Wes Anderson, regista texano probabilmente noto al grande pubblico per il suo Grand Budapest Hotel (2014), film vincitore di ben quattro premi all'edizione 2015 degli Oscar. I suoi film possono piacere o no, ovvio, e c’è da dire che, negli ultimi anni, il suo modo di fare cinema [...]
Il Venerdì di Repubblica: «Al cinema con Carrère»
Emmanuel Carrère ha trascorso buona parte degli anni 70 a disprezzare il rock, a non ballare e a sbronzarsi come un grande scrittore americano sognando di diventare un grande scrittore francese. "Nell'attesa sono diventato una specie di bimbo prodigio della critica cinematografica" ricordava senza pleonastiche modeste a metà di Limonov, il suo romanzo più celebrato e riuscito. Del Carrère cinéphile, almeno in Italia, non è che si sapesse granché. Eppure tra il '77 e l'86 lui pubblicò 150 testi di formato vario su Positif, valorosa rivista che, tra l'altro, salvò l'onore della critica nell'epoca in cui i Cahiers du Cinéma [...]
La Rivista del Cinematografo: «Il nuovo cinema di Hong Kong. Voci e sguardi oltre l'handover»
Nel 1997, dopo oltre un secolo e mezzo di dominio coloniale britannico, Hong Kong torna alla Cina. Da allora, come si è evoluta e cambiata e si è reinventata la sua cultura cinematografica? Per rispondere alla domanda ecco una amplissima e minuziosamente documentata finestra su una delle industrie d’intrattenimento più vitali al mondo. Semplificando al massimo, Hollywood può scivolare nello scontato, Hong Kong (per ora) no. Prefazione di Olivier Assayas (uno dei primi autori-critici occidentali ad appassionarsi e a interessarsi attivamente a questo universo multiforme) e contributi dei maggiori esperti del settore, quali Law Kar, Paul Fonoroff, David Desser, Alberto [...]
Hong Kong Express: «Il nuovo cinema di Hong Kong. Voci e sguardi oltre l'handover». Recensione
Un po’ di anni fa era facile che, al Far East Film Festival di Udine, qualcuno, appena conosciuto, ti chiedesse: «Ma tu sei per il Nazzaro/Tagliacozzo o per il Pezzotta?». Sembrava insomma che bisognasse schierarsi in questa dicotomia tra i primi due saggi italiani importanti sul cinema di Hong Kong, esprimere un senso di appartenenza, un po’ come quando alle feste dell’Unità dei primi anni Novanta ti chiedevano se eri del PDS o di Rifondazione. L’importanza e la complessità di una cinematografia, come quella di Hong Kong, d'altronde, si misura anche dalla saggistica che su di essa è stata prodotta, [...]
Pointblank: «Il nuovo cinema di Hong Kong», nuovo passo avanti di Bietti Heterotopia tra invito alla scoperta e approfondimento critico
Per chi ha iniziato a studiare, scrivere e parlare di cinema solo di recente, la possibilità della scoperta, del ritrovamento avventuroso, magari casuale, di decine e decine di film appartenenti ad una cinematografia prima sconosciuta, è un’emozione che si può rivivere solo sul piano soggettivo, della scoperta personale. L’iper-connessione contemporanea infatti rende quasi impossibile immaginare la gioia e l’emozione collettiva, il fervore e l’entusiasmo di una generazione di cinefili alla scoperta comune di un nuovo cinema tutto da svelare. di Matteo Berardini ©pointblank.it 24 marzo 2015

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Se il cinema, come alcuni sostengono, è morto con l’inizio del nuovo secolo, Lars von Trier è la prova vivente e vivificante che la settima arte palpita ancora. Consacrato al grande pubblico con capolavori come Le onde del destino e Dancer in the dark, von Trier ha superato i confini del suo cinema autoriale senza snaturarsi. Registra internazionale, i suoi film sono arrivati anche nelle sale italiane portando agli inizi del Duemila la Mondadori a investire sulla realizzazione del volume Il cinema come Dogma, libro-intervista tra Lars von Trier e Stig Björkman. In quegli anni risale anche la sceneggiatura di Dancer in the [...]
Il saggio di Piero Buscaroli su Anton Bruckner nello stile di un irregolare della critica Con piglio fermo e scevro da sentimentalismi, analizziamo il lavoro di Piero Buscaroli su Anton Bruckner, edito da Bietti. L’opera, che trae origine dal lavoro dell’autore per il ciclo dell’integrale sinfonica degli anni ottanta nel Teatro Comunale di Bologna, si pone quale macigno panorama della musicologia italiana, un’erma bifronte che da un lato riflette la ben nota indole del suo autore e dall’altro getta uno sguardo affilato, quasi spietato, sulla figura del compositore austriaco. Il “Caso” Buscaroli nella Critica Musicale Italiana Piero Buscaroli (1930-2016) è stato una figura [...]

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