Celebrato in film, fumetti e serie tv, Philip K. Dick ha stregato gli ultimi decenni del XX secolo. Ma il suo immaginario era talmente prodigioso che, a furia di sondare gli abissi del proprio tempo, ha finito per intravedere i singolari tratti del nostro. Romanzi come Ubik e La svastica sul Sole ne sono la testimonianza: più che geniali creazioni letterarie, sono messaggi dall’Altrove recapitati all’uomo postmoderno, invitandolo a un Risveglio interiore in un mondo di simulacri. A quarant’anni dalla sua scomparsa, Antarès celebra il Maestro del Fantastico con studi, documenti e testimonianze sulla sua “visione del mondo”, crocevia di [...]
Il 21 maggio 1991, nei bagni della Divinity School di Chicago, un misterioso assassinio poneva fine alla vita di Ioan Petru Culianu, docente ed erede letterario di Mircea Eliade. Nato nel 1950, un travagliato cammino interiore lo aveva portato a lasciare la Romania di Ceaușescu, per trasferirsi prima in Italia e poi nei Paesi Bassi e negli Stati Uniti. Studioso del Rinascimento e della gnosi, poliedrico storico delle religioni e delle idee, pubblicista e autore di romanzi e racconti fantastico-fantascientifici, Culianu credeva nella magia e nei presagi, nelle coincidenze significative e nelle sciarade del destino. Il suo approccio rivoluzionario allo [...]
È il 1978 quando le tv italiane vengono invase dai cartoni animati giapponesi: storie di robot giganti figli dell’era atomica e orfanelle che vivono in un passato dimenticato. Presto si uniranno maghette e artisti marziali, in una ventata di modernità che scioccherà famiglie e istituzioni. Oltre quarant’anni dopo, la passione per anime e manga continua. Altro che moda passeggera, figlia di conflitti generazionali: cambiano autori, stili e tecniche, ma questi prodotti continuano ad affascinare. Un successo da ricercare forse nella sintesi di mitologie ancestrali e immaginario contemporaneo.
Detective dell’Occulto, Indagatore dell’Incubo, Esploratore di Pluriversi: come definire altrimenti Dylan Dog, dal 1986 residente al n. 7 della londinese Craven Road? Le sue avventure – che affrontano tutti gli archetipi letterari propri al racconto del mistero, del sovrannaturale e del poliziesco – hanno riempito l’immaginario di almeno due generazioni, conducendo i lettori “ai confini della realtà”. Un personaggio che crede ai sogni e ai presagi, scettico senza essere cinico, démodé e contrario alle diavolerie tecniche, avverso a ogni conformismo e impolitico – questo il Dylan “classico”, affrontato nelle pagine di «Antarès», con dossier e approfondimenti.
1919-2019. Un secolo fa Gabriele d’Annunzio entrava in Fiume d’Italia, dando vita a quella che sarebbe stata una rivoluzione durata cinquecento giorni. Un’atmosfera febbricitante e festosa, ma anzitutto sacra, qui ricostruita attraverso documenti rari o inediti, lembi di una fiamma accesa nel cuore di tenebra del Novecento. Il numero è acquistabile a questo indirizzo: www.bietti.it/negozio/fiume-diciannove-il-fuoco-sacro-della-citta-di-vita/
Nel calcio s’intrecciano oggi le linee di forza del nostro tempo; talvolta vi si palesano le sue fratture, i suoi non-detti. Ecco perché il quattordicesimo fascicolo di «Antarès» è dedicato a quest’argomento, apparentemente “eccentrico” rispetto agli altri. Ma la contraddizione è solo apparente. Questo numero intende gettarsi nel cuore pulsante della modernità stessa, la cui forma è un pallone rotondo, provando a interpretarlo secondo un punto di vista alternativo, evitando lo specialismo degli “esperti” e l’arcinoto snobismo degli uomini di cultura di fronte a quello che rimane – è innegabile – un fenomeno epocale.
Vi sono autori, come disse una volta Conan Doyle, che «hanno varcato una porta magica». Tra questi spicca Dino Buzzati, che ha condotto il fantastico nel cuore pulsante della materia. I suoi racconti non ci fanno volteggiare in altri universi ma ci tengono ancorati al nostro. È il fantastico, secondo lui, a redimere l’uomo, altrimenti destinato alla miseria di una vita addomesticata e orizzontale. Impolitico e non allineato, allergico ai salotti e alle ideologie, borghese nei costumi ma aristocratico nello spirito, Buzzati scelse un’epica tutta personale, che poi seppe infondere alle sue opere. Trasfigurando il reale attraverso l’Immaginazione.
Jorge Luis Borges è un autore oceanico, un crocevia di esperienze, storie, civiltà e piani dell’essere, un caleidoscopio nel quale il passato si fa futuro e il futuro si rispecchia nel passato, riscrivendolo continuamente. Realista magico, poeta dell’Immaginazione Creatrice, ha stregato il XX secolo procedendo trasversalmente, tra labirinti e biblioteche, Oriente e Occidente, mythos e logos. Incapace di cristallizzarsi in una cultura particolare, scelse di abbracciarle tutte, attraverso simboli e metafore. «La vita è sogno», amava ribadire. E l’Aleph può trovarsi ovunque, anche nei sottoscala.
Gli amori e le sbronze, le avventure e i cavalli, i bassifondi, le lunghe notti e le mattine sempre rimandate… Charles Bukowski è stato uno degli ultimi avventurieri dell'inquieto Novecento, avversario di ogni ideologia e categoria, di ogni classe e ogni stato, rappresentante di un’America popolata di ubriaconi e puttane, eclissata dalle luci sfolgoranti del sogno a stelle e strisce. Anarchico ed eretico, ostinatamente inattuale, il vecchio Hank ha cantato il grottesco che si annida nel Novecento. Sempre in ritardo o in anticipo sui tempi, come ogni irregolare, la sapeva molto lunga sul nostro conto.
«Credo che dopo una tempesta venga l’arcobaleno: che la tempesta sia il prezzo dell’arcobaleno. La gente ha bisogno dell’arcobaleno e ne ho bisogno anch’io, e perciò glielo do». Solo un genio poteva concepire in questo modo l’arte, il cinema, la vita… Walt Disney un genio lo era, in tutti i sensi. Un genio che riuscì a far sognare gli uomini del Novecento, immersi nel fango di una realtà sempre più disumanizzante. Realizzò questo miracolo reintroducendo fiabe e miti attraverso mezzi tecnologici all’avanguardia, in un viaggio lungo un secolo, testimonianza del bisogno immaginativo dell’uomo moderno.