I fatti di cronaca nera permettono certamente di comprendere al meglio una data realtà sociale. Ne evidenziano i meccanismi, ne esplicitano i segreti, fanno emergere il tessuto crudele che le sottende. Il crimine interviene nello spazio di ciò che Freud ha definito unheimlich, ossia il perturbante che spaventa ma che risale a quanto ci è noto da lungo tempo e in qualche modo ci è familiare. Il cinema che tratta di questi argomenti sublima questo concetto e permette a tutti gli spettatori di metabolizzare un fatto efferato e al contempo tracciare la storia di un intero Paese. Quello italiano in particolare è [...]
Un’opera immensa tra cinematografia e letteratura, un lungo viaggio nelle trame dei film, nella tentazione del male e nelle riflessioni storiche politiche dei nostri più importanti intellettuali degli anni del Dopoguerra: dalla frenesia del riscatto di chi voleva lasciarsi alle spalle le macerie e gli orrori della guerra, alla ripresa economica dell’Italia, agli anni della strategia della tensione.Con la rabbia agli occhi. Itinerari psicologici nel cinema criminale italiano (Bietti Edizioni, 2022) racchiude lo studio di tanti anni, più di un decennio, nei quali l’autore ha visto, rivisto e analizzato film, letto documenti cartacei e visivi, esaminato articoli [...]
Claudio Bartolini (già autore dell’enciclopedia sul Cinema giallo-thriller italiano) si oppone all’idea che l’ultimo periodo di Dario Argento non sia stato all’altezza della sua nomea: con Proiettili d’Argento. Gli anni Duemila del Maestro del terrore (Bietti, pagg 79, € 4,99), analizza specifici segmenti degli ultimi lavori del regista, suddividendoli in base al tipo di emozione che li contraddistingue: Angoscia (Nonhosonno), Disagio (Il cartaio), Distacco (Ti piace Hitchcock?), Desiderio (Masters of Horror. Istinto assassino), Precipizio (Masters of Horror. Istinto animale), Furia (La terza madre), Disorientamento (Giallo), Fascinazione (Dracula) e Tormento (Occhiali neri).
Angela Bosetto © La rivista del cinematografo novembre 2022
Lo legge, lo rilegge, lo smonta, lo analizza. Per offrire una "scansione" che chiama in causa anche la psicanalisi, la fisica e la neurobiologia. Al centro della riflessione a tutto campo c'è il capolavoro del regista Stanley Kubrick che Giancarlo Grossini ha reso protagonista del suo libro Il cubo di Kubrick ovvero "Arancia meccanica 50 anni dopo e per sempre" sugli scaffali per Bietti nella collana Fotogrammi (108 pagine, 4,99 euro il cartaceo, 1,99 l'eBook). Critico cinematografico novarese, firma del Corriere della Sera (a lungo collaboratore del nostro giornale) questa sera, lunedì 28 novembre, sarà ospite della rassegna "Lunedì in cineteca". In [...]
Non è un film. È il film. Perché Arancia meccanica ha segnato la storia del cinema. "Un lasciapassare per l'eternità". Così scrive Giancarlo Grossini. Critico cinematografico novarese, firma del Corriere della Sera (a lungo collaboratore del nostro giornale), ha dedicato un intenso libriccino al capolavoro del regista statunitense: Il cubo di Kubrick ovvero Arancia meccanica 50 anni dopo e per sempre sugli scaffali per Bietti. Lunedì 28 novembre sarà protagonista all'Araldo di Novara per la rassegna "Lunedì in cineteca": la proiezione del film (1971) con copia restaurata sarà preceduta dalla presentazione del volume in compagnia dell'autore. È il "Film per antonomasia, una lezione di cinema di [...]
Chi l'avrebbe mai detto che Capolicchio, spesso interprete di giovani normali e introversi, figli del malessere post Sessantotto, fosse in raeltà uno scatenato tombeur de femmes? Lo rivelano, a sorpresa, le pagine qui stralciate dal suo diario personale, quelle che raccontano in particolare il set del film di De Sica tratto da Bassani, dove l'attore fu tra i protagonisti. Bene ha fatto Nicole Bianchi a costruire questo libro insieme affettuoso e curioso, tra set e vita privata (e il grande cinema italiano di quinta), con la complicità fino all'ultimo di Capolicchio medesimo, qua e là da lei intervistato quando serve, [...]
A Clockwork Orange, 50 years later: Giancarlo Grossini and the “Kubrick’s cube”
The critic of the Corriere reinterprets the cult film between psychoanalysis and possible unpublished background
In an indefinite London of the future, the violent raids of Alex and his friends Drughi continue to open gazes and new questions. The confirmation is in the brilliant “Kubrick’s cube. A Clockwork Orange 50 years later and forever »(Bietti) by Giancarlo Grossini film critic for the «Corriere della Sera», Who dedicates an essay full of ideas and passion to one of Stanley Kubrick’s masterpieces, released in Italy in September 1972. The author, [...]
A Clockwork Orange, after 50 years the book “Kubrick’s Cube” reveals the secrets of the film
Light Kubrick’s cube. A clockwork orange 50 years later and forever it is like drinking a glass of Milk +: It is stuff that makes you robust, but not at all inclined to ultraviolence. On the contrary, it makes you fluid and opens the doors of the infinite worlds present in the masterpiece signed by the naturalized British American director who made his cinema debut in New York in December 1971. It arrived in Italy in September 1972, after being successfully presented at the [...]
Questa di Fabrizio Fogliato è una vera e propria antologia definitiva del cinema criminale italiano, ma anche una originale guida alla scoperta della scena psicologica del male in rapporto ai mutamenti dell'Italia del dopoguerra. Da Gadda-Germi, di Il maledetto imbroglio, a Pier Paolo Pasolini ed Elio Petri (Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto); dalla Banda della Magliana al caso Moro, l'analisi delle trame è viva evocazione per tornare sugli snodi fondamentali della storia politica e sociale. A tal proposito, in appendice è riproposto un articolo del 1975 di Polizia moderna sul tema della violenza e della legalità nei [...]
Destino dei libri classici non è tanto durare nella memoria dei lettori o ricomparirvi a cadenza, alla maniera di evergreen, quanto di liberare a distanza di tempo potenzialità che non si riuscivano immediatamente a percepire e nemmeno a intuire. Che i classici non guardino al futuro semplice ma parlino, semmai, al futuro anteriore è riprova la parabola del romanzo eponimo di Giorgio Bassani Il giardino dei Finzi-Contini, uscito esattamente sessant'anni fa, nel febbraio del '62, recepito allora in maniera controversa (i neoavanguardisti lo liquidarono parlando di "Liala" e dunque di un'opera evasiva, di intrattenimento, mentre il grande pubblico lo accettò quasi si [...]