Giovanni Rotiroti

Giovanni Rotiroti, psicanalista di formazione, insegna romenistica all’Università Orientale di Napoli. La sua critica è animata dall’interesse per la traduzione e la psicanalisi in rapporto all’opera letteraria e filosofica prima e dopo la cesura di Auschwitz. Ha scritto saggi su Urmuz, Ionesco, Cioran, Eliade, Noica, Dan Botta, N. Stănescu, I. L. Caragiale, Tristan Tzara, B. Fondane, Gherasim Luca e Paul Celan.

riviste

Dopo l’avvento dei totalitarismi ideologici del “Secolo breve”, il teatro di Ionesco è stato il luogo della denuncia della mistificazione intellettuale, ma allo stesso tempo un’esperienza simbolica e una sperimentazione soggettiva della parola. Il sintomo dei Balcani è come una catastrofe naturale, un terremoto che esplode negli scenari più rassicuranti del sistema culturale dominante. A teatro, Ionesco ha mostrato come il «balcanismo» non fosse solamente radicato – attraverso la sua coordinata «tracia», «bogomila» e «legionaria» – nella spirale fantasmatica dei miti storici della Romania, ma si annidasse anche nel cuore stesso dell’Europa democratica. La Cantatrice chauve è ambientata in Inghilterra, [...]
Tratto da Il paradosso romeno – Eliade, Cioran e la «giovane generazione» n 7/2014

Best seller

Autobiografia involontaria
Maurizio Nichetti è famoso come regista di Ratataplan, Ho fatto splash, Ladri di saponette, Volere volare, che sono stati visti [...]

Articoli più letti