Detective del paranormale e icona pop
Massimiliano Gobbo
La storia degli investigatori dell’occulto è piuttosto lunga, ancorché poco conosciuta. Sebbene noti agli appassionati del genere, nomi come John Silence e Thomas Carnacki sono per lo più ignorati dal grande pubblico. Eppure, quando Algernon Blackwood, noto scrittore britannico del fantastico in chiave horror, diede alle stampe le avventure ricche di mistero di John Silence, l’accoglienza da parte dei lettori fu piuttosto favorevole. Lo stesso può dirsi a proposito della creatura letteraria di William Hope Hodgson, Carnacki. L’autore inglese è noto in Italia soprattutto per il suo romanzo La casa sull’abisso, uno scrigno di paura ed orrore senza limiti, in cui le atmosfere stranianti e le suggestioni oniriche avvolgono il lettore dalla prima all’ultima pagina. Va aggiunto che, oltre a essere uno scrittore di talento, Hodgson fu anche uomo d’azione e d’avventura. Imbarcatosi giovanissimo su una nave mercantile in qualità di mozzo, navigò per lunghissimi anni intorno al mondo, conducendo una vita dura e pericolosa ma ricca di esperienze. Fu appunto grazie alla sua grande competenza d’uomo di mare che diede alle stampe una serie di racconti dell’orrore sottomarino, in cui mostri giganteschi e altre creature abissali fanno strage d’incauti equipaggi.
Il suo Carnacki ben figura nella lista dei precursori dell’investigazione occulta. Acuto e avvezzo al metodo deduttivo, questo bizzarro detective non si fa scrupolo nel ricorrere a pratiche eterodosse e improbabili invenzioni per dare la caccia a spettri e altre mostruosità dal piglio soprannaturale. I racconti che lo vedono protagonista, pur mantenendo una struttura classica, non mancano d’originalità e inventiva. In più, Carnacki viene descritto con molta cura, e la sua caratterizzazione ha grande impatto.
Sempre in tema di soprannaturale, troviamo le straordinarie indagini condotte dal dr. Hesselius, uno dei personaggi partoriti dalla penna immaginifica del dublinese Sheridan Le Fanu. Autore prolifico e di notevole spessore (a lui si debbono personaggi memorabili come la splendida vampira Carmilla), può essere a buon diritto considerato uno dei maggiori interpreti di questo particolare filone dell’immaginario. Come si può notare, nella storia della letteratura di genere vi sono diversi esempi di investigatori dell’occulto. Si tratta indubbiamente di personaggi affascinanti e icastici, dotati di spiccate personalità e particolari modus operandi. Ma esiste un minimo comune denominatore tra loro? Ci sono elementi che li avvicinano? In effetti, tutti questi personaggi hanno in comune diversi aspetti: sono detective, anche se d’un tipo speciale, per non dire bizzarro, usano metodi particolari, adatti alla tipologia delle indagini compiute, e si occupano del soprannaturale. È proprio quest’ultimo elemento a caratterizzarli, a renderli membri della stessa famiglia. L’universo in cui vivono e operano rammenta da vicino quello teorizzato da alcuni tra i maggiori studiosi della narrativa fantastica, un universo in cui a regnare su tutto è il fatto misterioso, inspiegabile, ultraterreno. Logica e razionalità, come pure le leggi della fisica, sembrano abdicare di fronte a tutto questo.
Da qui scaturisce il carattere spiccatamente fantastico di narrazioni di questo tipo. Si tratta, in altre parole, di un territorio sconfinante nel surreale e nel fantasmagorico, ma pure, e soprattutto, nel vortice della paura e dello sgomento. Questo il campo d’indagine degli investigatori del mistero, il non-luogo in cui tutto può avvenire e in cui la mente umana sembra perdere i propri consueti punti di riferimento. Questa premessa d’ordine storico e letterario serve a introdurre degnamente un’altra figura d’investigatore del mistero particolarmente cara ai lettori italiani: Dylan Dog.
Il nostro eroe nasce, editorialmente parlando, nell’ormai lontano 1986, ad opera di Tiziano Sclavi. Contrariamente ai suoi illustri predecessori, è un personaggio dei fumetti (le sue avventure sono edite da Sergio Bonelli). Ottimamente caratterizzato, dall’aspetto cupo e disincantato, con il suo carattere complesso e intrigante Dylan si è fin da subito guadagnato l’affetto e la stima degli appassionati. Coadiuvato dal fido Groucho (un curioso sosia di Groucho Marx), affronta tutta una serie d’avventure a sfondo soprannaturale e horror. Proprio come John Silence e Carnacki, è un investigatore privato a cui si rivolgono persone disperate e terrorizzate da eventi misteriosi e creature malevole. Come il più grande detective di sempre, Sherlock Holmes, anche lui vive a Londra, a un indirizzo ormai divenuto famoso tra i suoi ammiratori: Craven Road 7. Intelligente, scaltro oltre ogni misura e caparbio, riesce a risolvere con grande abilità e sangue freddo casi a dir poco sconcertanti. Nel 2010 gli è stato dedicato un noto film, e molti sono i contributi critici che lo hanno interessato, che ne hanno studiato i vari aspetti, le caratteristiche peculiari, le idiosincrasie, i punti di forza, i lati deboli e via dicendo. A oltre tre decadi dalla sua nascita, è ormai un personaggio maturo, una vera icona pop. Gadget, magliette e copertine lo ritraggono nelle pose più tipiche, nei suoi atteggiamenti da dandy metropolitano dal soma oscuro. Per queste e mille altre ragioni, Dylan è entrato nel cuore dei lettori e, a suo modo, nella leggenda.
Ed eccoci finalmente giunti al momento più atteso dai lettori di «Antarès», quello dedicato ai racconti. In questo numero veniamo a presentarvi due storie incredibili che ben s’inseriscono nel solco dell’immaginario italiano.
Cos’accadrebbe se un gruppo di archeologi, durante uno scavo nelle campagne delle Marche, facesse una scoperta sconvolgente all’interno di un’antica necropoli? E cosa ci fanno una donna affascinante accompagnata da un personaggio noto per le sue conoscenze nel sovrasensibile in una locanda sulla via Flaminia? Infine, chi è il misterioso uomo politico che sta per sopraggiungere scortato da una colonna di auto della pubblica sicurezza? Queste le domande a cui troverete risposta leggendo L’investigatore del sovrasensibile, appassionante e originalissimo racconto di Mario Farneti.
Ci affacciamo quindi in uno strano club che si occupa di mistero. Una situazione conviviale collocata nella cornice di Halloween, dapprincipio serena, poi turbata da un evento drammatico di livello internazionale. Un’adunanza di personaggi bizzarri, colti, imperturbabili, e un uomo mascherato dai tratti gotici. Sono le due vicende che s’intersecano, come in un doppiaggio in parallelo, ne L’ospite di Halloween, opera di Antonio Bellomi. Sullo sfondo, la sanguinosissima vicenda della Guerra delle due Rose che vide contrapporsi Lancaster e York: un gioco crudele e spietato fatto d’intrighi, di lotte all’ultimo sangue e torture. Il finale di questa storia enigmatica è quanto di più sorprendente ci si possa attendere.