«S’atterrò nel sogno e nel prodigio, sicuro e lieve, di smemorato e inconsapevole, quasi al frangente dell’onda.» Con questa immagine, celebrazione e apoteosi del nascente mito aeronautico e, assieme, metafora dell’uomo che osa, penetrando i misteri dell’ignoto, Gabriele d’Annunzio s’accingeva al compimento della propria opera mirabile – la prima, dopo un silenzio narrativo decennale. Allo stesso modo desideriamo, dopo un muto intervallo e un lunghissimo oblio, durato dodici anni, tornare a discorrere del manoscritto rinvenuto a Montecatini.
Da qui il titolo di questo scritto, il quale, ispirandosi al verso dannunziano, racchiude nella sua formula asciutta e ambivalente tutto il senso delle [...]
Tratto da H.P. Lovecraft #2 – L’orrore cosmico del Maestro di Providence n 8/2014