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David Hume, «Contro Rousseau»
Per le cure di Spartaco Pupo, studioso esperto del pensiero di David Hume (del qua­le ha curato anche l’edizione degli scritti po­litici Libertà e moderazione, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2016), esce in prima traduzione italiana moderna (dopo quella veneziana del 1767), con l’accattivante (e allusivo, come vedremo) titolo Contro Rousseau il resoconto, dato alle stampe a Londra nel 1766, di una cu­riosa vicenda che vide contrapposti il filosofo scozzese e il grande Ginevrino. La vicenda, riassunta da Pupo nel saggio introduttivo, è essenzialmente questa: Hume, dopo un sog­giorno a Parigi nel corso del quale ha avuto modo di incontrare alcuni dei [...]
Divi duci guitti papi caimani
Ascoltare una lezione di Storia del cinema allo Iulm di Milano, dove è prorettore; vederlo sullo schermo mentre racconta la settima arte su Sky Cinema; leggerlo su «8 1/2», periodico che ha ereditato i magici vent'anni del suo mensile «Duel»: questo e molto altro è Gianni Canova, che torna in libreria con un libro fondamentale dal titolo Divi duci guitti papi caimani. L'immaginario del potere da Rossellini a The Young Pope (Bietti, 140 pagine, 15 euro), arricchito da una scrittura perfetta che sembra di ascoltare dalla sua voce. Non è stato un lavoro semplice, ma quest'opera era da farsi, come spiega [...]
«Rumore» recensisce
Rappresentante paradigmatico del fermento del cinema indipendente statunitense degli anni 90, Richard Linklater e il suo percorso (da) irregolare sono analizzati nel dettaglio e con rimandi mai scontati dai critici Francesca Monti e il "nostro" Emanuele Sacchi. Il pregio principale di questa monografia è la capacità di legare la complessa opera del texano classe 1960: se lo spirito del suo primo film distribuito, Slacker (1991), fa da filo conduttore a buona parte dei personaggi della sua fimografia, anche quando ci sono di mezzo altri autori e grandi produzioni - come capitato con il suo film più popolare, School of Rock [...]
Il mucchio selvaggio parla di
In fondo, Richard Linklater non deve essere rimasto troppo dispiaciuto dalla mancata assegnazione dell'Oscar a Boyhood. Lo conferma Louis Black, suo amico di lunga data, affermando che «una parte di lui non avrebbe mai voluto vincere quel premio». Effettivamente, con la vittoria della mitica statuetta - simbolo del sistema hollywoodiano - chissà cosa ne sarebbe stato del suo status di alfiere del cinema indipendente statunitense. Una medaglia guadagnata stoicamente sul campo professando la dottrina rivoluzionaria del Sogno americano in versione slacker, ossia «l'ambizione di vivere delle proprie passioni, scegliendo da soli il proprio percorso nella vita per evitare di doverlo [...]
BlowUp su
Non era semplice tirare le fila della produzione e della poetica di Richard Linklater. Distante anche geograficamente da Hollywood, radicato in quel Texas che descriverà con tocchi tracicomici nel sottovalutato Bernie eppure cittadino del mondo (Prima dell'alba e i due splendidi sequel, ossia la Terra Europa vista dalla Luna America), capace di spaziare da commedie romantiche ad adattamenti di Philip Dick passando per esperimenti stile Dogma, stimolante anche nei passi falsi, Linklater è un regista la cui carriera, come scrivono gli autori, «riflette alla perfezione la dialettica tra l'industria hollywoodiana e il cinema indipendente». Per analizzarne l'eterogenea filmografia, Monti e [...]
Il libro di Francesca Monti e Emanuele Sacchi, Richard Linklater. La deriva del sogno americano (Bietti, 20 euro), è una monografia molto ben organizzata, e non solo per la dedizione dei due autori all’oggetto delle loro analisi. Si tratta di un buon, vecchio, solido libro di critica, con elementi analitici all’interno, come non se ne leggevano da un po’. I film non vengono affrontati cronologicamente, ma al tempo stesso il lavoro è assai lineare nell’affrontare con limpidezza i temi e i tropi del cinema di Linklater, un autore cui forse non molti di noi avrebbero pronosticato di diventare – [...]
Il mucchio selvaggio parla di
Non è la solita autobiografia in cui l'autore si loda e si sbrodola addosso guardandosi allo specchio. Del resto, come recita il titolo, trattasi di raccolta di memorie dalla natura involontaria: lo conferma la struttura libera del libro, in cui i ricordi del passato, proposti in ordine non cronologico, incontrano soggetti cinematografici, racconti inediti e idee-lampo. Oscillando tra nostalgia di ieri e interesse per le tecnologie del domani, sguardo bonario verso l'umanità e sardoniche stoccate ai media, questa inconsueta autobiografia ci ricorda quanto - sin dalle origini milanesi - Maurizio Nichetti sia stato un corpo estraneo nel nostro cinema romanocentrico, [...]
La rivista del cinematografo su
Dalla penna di una personalità vulcanica come quella del regista, attore e sceneggiatore Maurizio Nichetti poteva forse scaturire un'autobiografia tradizionale? Preparatevi a tuffarvi in un caleidoscopio acronologico di ricordi, pensieri, emozioni, incontri cruciali e testimonianze di un'Italia in continuo mutamento socio-culturale, poi in una raccolta di 12 racconti: pagina dopo pagina, vi cattureranno entrambi in quella spirale di leggerezza e malinconia che contraddistingue i lavori di Nichetti. Angela Bosetto ©La rivista del cinematografo, Maggio 2017
Un libro pieno di film. Autobiografia involontaria su Giornale Metropolitano
Come può essere involontaria un'autobiografia? Può, se a inventarla è Maurizio Nichetti: gli è bastato, col suo rigore così perfetto da parer casuale, far seguire-inseguire “quel mare di emozioni, che ognuno di noi vive sin dalla nascita e alle volte riaffiorano, come e quando vogliono, dentro un pensiero, un’inquadratura, una pagina di libro”. Autobiografia Involontaria di Maurizio Nichetti: appena uscita, sbucata fra gli anni, dai ’50 ad oggi, a farci curiosare nella storia del cinema, della società, del “suo” cinema, con tanto di contenuti video (visibili scaricando QRcode) di spezzoni interessanti dei suoi film, capolavori che – purtroppo – moltissimi ragazzi [...]
Autobiografia involontaria sul Corriere della Sera
Una vita per il cinema, con un occhio sempre rivolto a quello del futuro, magari alleato coi videogame che tanto lo incuriosiscono. Il milanesissimo regista-attore-architetto classe 1948 Maurizio Nichetti si racconta nella sua Autobiografia involontaria, edita da Bietti Heterotopia, fresca di uscita, subito andata a ruba. Ma attenzione perché nuove copie sono disponibili oggi alla Feltrinelli di via Manzoni 12, dove a ingresso libero alle ore 18 c'è l'incontro, moderato da Ilaria Floreano, con il vulcanico attore di tanti cult, a partire dal celebre Ratataplan del 1979. Nelle 232 pagine del volume, Nichetti raccoglie un'incredibile serie di ricordi, aneddoti e [...]

Ultimi post dal blog

Lars von Trier è uno dei registi più divisivi di sempre. Raccontare l’opera e soprattutto la personalità del cineasta è una sfida ambiziosa, ma Elisa Battistini l’ha vinta, firmando la più completa monografia italiana sul danese Genio o provocatore da quattro soldi? Una cosa è certa: Lars von Trier è uno dei registi più divisivi di sempre. Pensiamo a capolavori come Dogville e Melancholia ma anche alle sue dichiarazioni controverse. Tanto da spingere il Festival di Cannes a bandirlo per qualche anno a causa di una battuta su Adolf Hitler. Raccontare l’opera e soprattutto la personalità del cineasta è una sfida ambiziosa, ma Elisa Battistini l’ha vinta. [...]
È noto che lo scrittore Pierre Drieu La Rochelle amava fare lunghe passeggiate a piedi per le strade di Parigi. «La sosta ristoratrice al Louvre gli consente di proseguire sino al piccolo Parc de Bagatelle nel celebre Bois de Boulogne, ancora vergine delle grandi sfide tennistiche su terra rossa. Sono distanze che oggi sembrano incolmabili senza l’utilizzo dei mezzi pubblici, ma l’arte del camminare contraddistinguerà Pierre per tutta la sua vita». Così scrive in Le Parigi di Drieu (Bietti editore) Marco Spada, giovane e brillante storico, saggista e traduttore, nonché dottorando presso l’Istituto Italiano di Cultura di Parigi. Drieu, osserva l’autore nella sua nota [...]
Cinema dell'assurdo è il primo studio in lingua italiana dedicato interamente alla filmografia di Martin McDonagh, l'autore anglo-irlandese più noto nel panorama teatrale e filmico contemporaneo. I suoi lungometraggi, come Tre manifesti a Ebbing, Missouri, In Bruges e Gli spiriti dell'isola propongono una particolarissima miscela di black humor, ironia spiazzante e tematiche profonde, capace di farci riflettere sulla tragicità che si annida nell'esistenza di ognuno di noi. McDonagh riesce a produrre un peculiare effetto di assurdità e nonsense e, al tempo stesso, è in grado di congegnare situazioni e dialoghi che, in virtù della loro componente assurda, riescono a farci ridere con il [...]

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François Ozon

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Inland n. 2/2016
Il secondo numero di INLAND è il primo volume dedicato in Italia a François Ozon. Regista tra i generi, firma sfuggente all’etichetta d’autore, nei suoi film Ozon fa riverberare echi [...]
Fiume Diciannove - Il Fuoco sacro della Città di Vita
1919-2019. Un secolo fa Gabriele d’Annunzio entrava in Fiume d’Italia, dando vita a quella che sarebbe stata una rivoluzione durata cinquecento giorni. Un’atmosfera febbricitante e festosa, ma anzitutto sacra, qui [...]
Aldo Lado

Aldo Lado

Inland n. 9/2019
Quello che stringete tra le mani è il numero più complesso, stratificato, polisemantico del nostro – vostro – INLAND. Quaderni di cinema. Lo è innanzitutto grazie al parco autori, mai [...]
Dylan Dog - Nostro orrore quotidiano
Detective dell’Occulto, Indagatore dell’Incubo, Esploratore di Pluriversi: come definire altrimenti Dylan Dog, dal 1986 residente al n. 7 della londinese Craven Road? Le sue avventure – che affrontano tutti gli [...]
Dino Buzzati - Nostro fantastico quotidiano
Vi sono autori, come disse una volta Conan Doyle, che «hanno varcato una porta magica». Tra questi spicca Dino Buzzati, che ha condotto il fantastico nel cuore pulsante della materia. [...]
William Lustig

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Inland n. 13/2020
Gennaio 2015, riunone di redazione: si discute a proposito della nascita di INLAND. Quaderni di cinema. A chi dedicare i primi tre numeri? Idee tante, unanimità poca. Restano quattro progetti, [...]
Jorge Luis Borges - Il Bibliotecario di Babele
Jorge Luis Borges è un autore oceanico, un crocevia di esperienze, storie, civiltà e piani dell’essere, un caleido­scopio nel quale il passato si fa futuro e il futuro si rispecchia [...]
Rote Armee Fraktion

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Inland n. 18/2024
GRATUITO PER I NOSTRI LETTORI UN ESTRATTO DELLA COPIA DIGITALE DI QUESTO NUOVO INLAND E ALCUNI TESTI DA LEGGERE ONLINE Due anni fa, nel concepire il nuovo corso di INLAND, con [...]
Antonio Bido

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Inland n. 11/2019
Girata la boa del decimo numero, INLAND. Quaderni di cinema compie altri due significativi passi in avanti. Innanzitutto ottiene il passaporto. A rilasciarlo è stato il Paradies Film Festival di Jena [...]
Carlo & Enrico Vanzina

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Inland n. 7/2018
INLAND. Quaderni di cinema numero #7 nasce nell’ormai lontano dicembre 2017, in un bar di Milano dove, di fronte al sottoscritto, siede Rocco Moccagatta, firma di punta di tutto quel [...]
Lav Diaz

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Inland n. 3/2017
È da tempo che noi di INLAND pensiamo a una monografia dedicata a Lav Diaz. Doveva essere il numero #1, l’avevamo poi annunciato come #2, l’abbiamo rimandato in entrambe le [...]
Mike Flanagan

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Inland n. 16/2023
Lo specchio è un simbolo polisemantico. Investe la sfera delle apparenze, ma anche quella dei significa(n)ti. Chiama in causa l’estetica, la filosofia e, insieme, la psichiatria. È l’uno che contiene [...]
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Inland n. 14/2022
Febbraio 2020. Inland. Quaderni di cinema numero #13 va in stampa con una nuova veste. Brossura, dorso rigido, grammatura della copertina aumentata. Il numero è dedicato a William Lustig, alfiere [...]
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Considerata da un punto di vista non solo letterario, la fantascienza può assumere oggi la funzione un tempo ricoperta dai miti. I viaggi nello spazio profondo, le avventure in galassie [...]
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Inland n. 10/2019
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Philip K. Dick - Lui è vivo, noi siamo morti
Celebrato in film, fumetti e serie tv, Philip K. Dick ha stregato gli ultimi decenni del XX secolo. Ma il suo immaginario era talmente prodigioso che, a furia di sondare [...]
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Giunto al quinto numero, INLAND. Quaderni di cinema affronta uno snodo cruciale, fatto di significative ed emblematiche svolte che segnano uno scarto, un’apertura rispetto alla precedente linea editoriale. Innanzitutto la scelta del [...]
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Inland n. 12/2019
"Vi ho chiesto di mettere la mia moto Honda Nighthawk in copertina perché su quella moto c'è passato il cinema italiano. Su quella moto io sono andato e tornato da [...]
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Inland n. 8/2019
Giunto all’ottavo fascicolo, INLAND. Quaderni di cinema riavvolge per un attimo la pellicola della sua breve ma significativa storia, tornando a percorrere i passi compiuti nel 2015 quando aveva aperto [...]
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L’impero statunitense ha sempre generato nella cultura italiana reazioni contrastanti, che spaziano da un’esaltazione semi-isterica a una condanna a priori, altrettanto paranoica. Sembra sia pressoché impossibile, per chi si confronta [...]
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Tutto è nato da Occhiali neri (2022). Dalla sua visione, certo, ma anche dal dibattito che il film ha riaperto a proposito di Dario Argento e di tutto ciò che [...]
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«Credo che dopo una tempesta venga l’arcobaleno: che la tempesta sia il prezzo dell’arcobaleno. La gente ha bisogno dell’arcobaleno e ne ho bisogno anch’io, e perciò glielo do». Solo un [...]
4-4-2 - Calciatori, tifosi, uomini
Nel calcio s’intrecciano oggi le linee di forza del nostro tempo; talvolta vi si palesano le sue fratture, i suoi non-detti. Ecco perché il quattordicesimo fascicolo di «Antarès» è dedicato [...]
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Inland n. 4/2017
Perché Nicolas Winding Refn? La risposta è semplice: perché, piaccia o no, è un autore che, più di altri, oggi ha qualcosa da dire. Sebbene sempre più distante dalle logiche [...]
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Inland n. 6/2018
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