Con la rabbia agli occhi. Itinerari psicologici nel cinema criminale italiano

Fabrizio Fogliato
2025-05-19 10:42:15
Con la rabbia agli occhi. Itinerari psicologici nel cinema criminale italiano

Fabrizio Fogliato è un critico cinematografico e storico del cinema. Con la rabbia agli occhi di recente pubblicazione per Bietti Edizioni ripercorre le tappe e i contenuti dei principali film noir italiani.
Libro molto corposo (768 pagine) e interessante, l’Autore analizza gli itinerari psicologici nel cinema criminale italiano, suddividendo il volume in vari capitoli che affrontano temi contenuti nelle migliori pellicole dell’Età dell’oro del cinema, le figure di Carlo Emilio Gadda, le storie di violenza e criminalità a Roma, e anche la pedagogia nera e le strategie di manipolazione.
Il libro analizza come il cinema italiano rappresenta i personaggi criminali, concentrandosi sugli aspetti psicologici e sulle motivazioni profonde che li spingono a commettere reati. Un tema centrale è la rabbia, che viene spesso rappresentata come un’emozione intensa e incontrollabile, che alimenta la violenza e il comportamento criminale.
Fogliato esplora i percorsi psicologici dei protagonisti, evidenziando come traumi, frustrazioni e problemi di identità contribuiscano a formare il loro profilo criminale.
Il libro analizza anche come il contesto italiano, con le sue specificità sociali e storiche, influenzi la rappresentazione dei criminali nel cinema.
Sono approfonditi vari film italiani, certamente i migliori, i più suggestivi, probabilmente anche quelli più influenti nella dialettica socio-politica-esistenziale di quegli anni evidenziando come le scelte narrative e stilistiche contribuiscano a creare un’immagine complessa e spesso ambivalente dei criminali.
Il testo riflette anche su come il cinema possa influenzare la percezione pubblica della criminalità e sui rischi di romanticizzare o stereotipare i personaggi criminali. Quindi evidenza l’aspetto etico e morale che ne scaturisce.
Per esempio: Bulli & Pupe: Sangue sull’asfalto che scotta, Roma uccide: vite violente sono esempi di pellicole che hanno rappresentato la lotta tra bene e male nelle periferie urbane di Roma senza prescindere dalle sue peculiarità di capitale. Da quello che si capisce, lo sviluppo sociale di Roma è strettamente legato alle sue caratteristiche di capitale, e questo legame influisce anche sulle sfide e le problematiche che la città affronta, come la violenza e le tensioni sociali.

Una vita violenta del 1962 è un film che esplora le difficoltà di una generazione tormentata, rappresentata dal personaggio di Tommaso Puzzilli. Un perdente che, non riuscendo a raggiungere l’ascesa sociale, cerca di inserirsi nella borghesia, ma il suo tentativo fallisce a causa della sua inadeguatezza. È una storia che mette in luce le sfide e le frustrazioni di chi si sente escluso o incapace di realizzarsi nel contesto sociale dell’epoca.

Oppure le note che riguardano la vicenda di Gregoris Lambrakis, nel film “Z” di Costa-Gavras come queste abbiano connessioni suggestive con gli eventi successivi alla strage di piazza Fontana. Ancora, L’affaire Moro – datato 24 agosto 1978 – con cui Leonardo Sciascia innesta la sua riflessione documentale – a partire dai comunicati delle Brigate Rosse e dalle lettere di Aldo Moro – all’interno di un ragionamento articolato sulle suggestioni fantastiche e dell’assurdo di Jorge Luis Borges e Luigi Pirandello. L’autore siciliano postula la tesi «che tutto nell’affaire Moro accada, per così dire, in letteratura», partendo dai presupposti concettuali e semantici del racconto Pierre Menard, autore del “Chisciotte” in cui l’autore esplora il concetto di riproduzione e interpretazione letteraria, e su come la realtà possa essere percepita come un racconto o una finzione.
Se il Lettore è alla ricerca di un tesoro di conoscenza in ambito cinematografico, questo volume è ciò che fa per lui! Ricco di dettagli affascinanti, storie sorprendenti e approfondimenti unici; egli verrà guidato in un viaggio emozionante attraverso mondi sconosciuti e scoperte affascinanti. Ogni pagina svela nuovi segreti e lascia desideroso di scoprire ancora di più.
Ci congratuliamo con l’Autore perché la Sua opera è tra le pubblicazioni più ricche e puntuali nel panorama letterario del Cinema Italiano

Eugenio Barraco ©Redazione EreticaMente.net maggio 2025

dalla quarta di copertina

Il cinema criminale è un incrocio di letteratura (Gadda, Pasolini, Albinati), storia (Piazza Fontana, i “golpi bianchi”, la P2), cronaca nera (“la Banda della Magliana”, il massacro del Circeo). Matura e prende forma nel conflitto tra cittadini e delinquenti che squarcia la società italiana dal Secondo dopoguerra e genera sperequazione, fame, delatori, profittatori e parassiti. Lo stato criminale di Sciascia, il sentire mafioso, la dimensione occulta del Potere imbrattano la celluloide e travolgono il Belpaese a suon di complotti, intrighi, logge massoniche, raffiche di mitra, “stragi di Stato”, stupri collettivi, rapine a mano armata, pallottole vaganti e vittime innocenti: da tutto questo il cinema italiano trae linfa vitale per oltre mezzo secolo mostrando sullo schermo la psicologia di massa di un Paese che agisce come una belva… con la rabbia agli occhi. Accumulando trame, battute di sceneggiatura, stralci di romanzi o verbali della polizia, resoconti psicanalitici, dichiarazioni di giudici e commissari (veri e finzionali) Fogliato assembla un tomo definitivo e caleidoscopico sulla Storia del nostro Paese, così come si è originato da una “scena primaria” felice e insidiosa: il boom del benessere ha creato mostri che ancora imperversano.

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