Invasion USA. Idee e ideologie del cinema americano anni '80

Pier Maria Bocchi
2016-11-03 13:16:22
Invasion USA. Idee e ideologie del cinema americano anni '80

Cosa resterà di questi anni Ottanta, cantava Raf in un celebre pezzo scritto insieme a Giancarlo Bigazzi e Giuseppe Dati. Cosa resta, oggi, di quel decennio controverso e complicato, ancora oggi troppo sottovalutato da diversi punti di vista? Sottovalutato, indubbiamente, anche dalla critica cinematografica (e non solo cinematografica) che fatica a considerarlo un interessante oggetto di studio. A restituire la giusta dignità al cinema del periodo ci ha pensato il volume «Invasion USA. Idee e ideologie del cinema americano anni ’80» di Pier Maria Bocchi, uno dei testi sulla settima arte più importanti e rilevanti che siano usciti negli ultimi mesi. Non solo una riflessione su un decennio, ma anche su un mercato – quello americano del periodo – che viene tuttora trattato con troppa superficialità.

Pubblicato all’interno della collana Bietti Heterotopia (sempre più tra i capofila dell’editoria cinematografica italiana), il volume non si limita ad analizzare il contesto del periodo, ma amplia il suo sguardo a quanto avvenuto prima e dopo. Dalla “eredità degli anni Settanta” agli “anni Novanta alle porte”, Bocchi descrive con cura e passione da dove è partito l’immaginario del cinema americano anni Ottanta e dove è arrivato, quali conseguenze ha lasciato e in che modo ha influenzato il nostro sguardo contemporaneo. Senza trascurare le profonde trasformazioni socio-politiche in corso nel decennio, l’autore racconta la stratificazione di un mercato ricco e contradditorio, dove si alternano generi e modelli produttivi (da Hollywood agli indipendenti) che si influenzano reciprocamente.

È un’indagine, ancor più che un’analisi, quella che compie Bocchi nel cercare di capire cosa si nasconda sotto la superficie del cinema a stelle e strisce del periodo, chiamando in causa riflessioni antropologiche e sociologiche per comprendere come queste abbiano dialogato con l’industria del decennio. Saggiamente, l’autore non punta a citare unicamente blockbuster, capolavori riconosciuti o film di grande successo, ma per scavare all’interno dell’argomento opta soprattutto per titoli meno celebri e poco menzionati sui libri di storia del cinema: in questo modo il dialogo tra i film e il loro contesto si fa più vivo, credibile e capace di portare alla luce risvolti fino a oggi poco trattati. Si legga, come esempio, l’ottimo capitolo sul dimenticato «Legend» di Ridley Scott o gli spunti inediti per analizzare un cult forse mai del tutto compreso (o, compreso per il verso sbagliato) come «9 settimane e ½» di Adrian Lyne.
A rendere questo volume ancor più interessante, è da menzionare la prefazione di Mario Maffi, uno dei più importanti americanisti italiani.

 

Andrea Chimento ©IlSole24ore

novembre 2016

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