«Prima sorprende. Poi si manda giù». Lo slogan pubblicitario, coniato da Fernando Pessoa per la Coca Cola nel 1925, non ebbe molta fortuna. Preoccupati del fatto che la bevanda potesse avere effetti «stupefacenti», i burocrati del ministero della Sanità portoghese la misero al bando. Per colpa dell’infelice battuta del poeta portoghese la bibita gassata sarà introdotta nel Paese solo negli Anni Settanta del secolo scorso. Lo slogan sfortunato è solamente una delle tante disavventure (commerciali, politiche, letterarie) che segnarono la sua vita, puntualmente riportate nella monumentale biografia scritta dal poeta spagnolo Ángel Crespo nel 1988 e appena ripubblica da Bietti [...]
Per anni ci hanno venduto un Fernando Pessoa esclusivamente postumo, isolato e inascoltato dai suoi contemporanei. Sostanzialmente, un esule del proprio tempo, alla cui emarginazione fisica corrispondeva un esistenzialismo debole e malaticcio, fautore di un io lacerato e «post-moderno». Questa vulgata, particolarmente diffusa nel nostro Paese, è stata recentemente (e finalmente) minata da una serie di pubblicazioni, tutte tese a donare un’immagine diversa e ben più completa di Pessoa, rispetto a quella che certa critica ha «creato» – questo è il termine giusto – intorno alla sua figura.
Firmata da Àngel Crespo, La vita plurale di Fernando Pessoa viene ora ripubblicata [...]
Non è mai esistito un solo Fernando Pessoa. Segno evidente di pluralità sono i numerosi eteronimi con cui firmò la quasi totalità delle sue opere. Ma Pessoa fu anche astrologo e cultore dell’esoterismo, giornalista, impiegato in ditte di trasporti. Politicamente si schierò contro la democrazia e ogni forma di totalitarismo, con avversione particolare per comunismo e socialismo. Amò, insieme all’alcol, che gli fu fatale, una sola donna, Ophelia. Queste poche note rendono l’idea della sua complessità umana e intellettuale, per la prima volta analizzata a fondo nell’importante opera di Crespo.
(Luciano del Sette, «Il Manifesto», 27 dicembre 2014)
A pochi autori è stato concesso di rappresentare l’ubi consistam del “secolo breve”, quanto a Fernando Pessoa. Viene a ricordarcelo, con dovizia di particolari e persuasività d’accenti, una monumentale biografia intellettuale a lui dedicata da Angel Crespo, La vita plurale di Fernando Pessoa, edita da Bietti, per la cura del lusitanista Brunello De Cusatis. Si tratta di una seconda edizione, rivista completamente nella traduzione e dotata di un apparato di note del curatore, mirate ad aggiornare il lettore in merito ai nuovi rilievi esegetici cui è pervenuta la critica più accreditata e sulle novità editoriali di un’opera costitutivamente in fieri.
È noto che in [...]
«Questo libro di storia politica è stato scritto da un uomo che non si occupa né di storia né di politica. È nato da un dubbio e ha visto la luce per rispondere a una domanda che l’autore non si stanca di porsi da ormai dieci anni: è possibile una rivoluzione spirituale? È storicamente possibile una rivoluzione che abbia come protagonisti uomini che credono, anzitutto, nel primato dello spirituale?» (Mircea Eliade, Salazar e la rivoluzione in Portogallo, Edizioni Bietti, Milano, 2013).
Queste prime righe di Eliade racchiudono il senso di questo suo scritto, così ben curato da Horia Corneliu Cicortaş, nel quale [...]
Pochi sanno che lo storico e fenomenologo delle religioni Mircea Eliade (1907-1986), visse in Portogallo durante gli anni delicati 1941-1945 e dedicò un eccellente saggio alla storia portoghese e al suo figlio più celebre, nella prima metà del XX secolo (cfr. Mircea Eliade, Salazar e la rivoluzione in Portogallo, Bietti, Milano 2013 [prima ed. 1942], pp. 320, € 24).
Si tratta di un saggio storico-critico, documentato e interessante, che ricostruisce l’intricata storia portoghese, specie a livello socio-politico, praticamente dal ‘700 al ‘900, mostrando la peculiarità della cultura politica lusitana e restituendo, dopo anni di damnatio memoriae, la meritata fama ad uno dei [...]
Lo storico delle religioni romeno Mircea Eliade fu designato, da re Carol II, addetto culturale presso l’ambasciata di Romania a Lisbona. Nella capitale lusitana arrivò il 10 febbraio 1941 e qui lo raggiunse la nomina effettiva conferitagli dal maresciallo Antonescu. Questi, nel 1940, aveva deposto il re e stroncato la tentata sommossa della Guardia di Ferro di Codreanu contro la sua dittatura. È in questo contesto, tra l’autunno del 1941 e quello del 1942, che Eliade pensò e scrisse un’opera per certi aspetti atipica rispetto alla sua sterminata bibliografia specialistica: si tratta di un lavoro di carattere storico-politico, per la [...]
Da qualche mese è uscito in Italia un libro di un autore notevole, ripubblicato di recente anche in portoghese. Dal 1942, anno della prima edizione rumena, di questo libro si erano quasi perdute le tracce. Parliamo di Salazar e la rivoluzione in Portogallo, di Mircea Eliade (Bietti 2013, a cura di Horia Corneliu Cicortaş). Sulle motivazioni, o addirittura sulla necessità di questo ripescaggio, il dibattito è aperto, ma la lettura non è priva di un suo peculiare interesse.
Il celebre storico delle religioni, nato a Bucarest nel 1907, visse qualche anno a Lisbona, lavorando presso la legazione rumena, mentre nel resto d’Europa infuriava [...]
Il volume Salazar e la rivoluzione in Portogallo (a cura di Horia Corneliu Cicortaş, Edizioni Bietti, Milano, 2013, 314 pp.) propone al pubblico italiano, nell’accurata traduzione di Horia Corneliu Cicortaş, un’interessante opera di Mircea Eliade, attraverso la quale l’autore presenta un quadro della storia portoghese in un’ottica di chiara impostazione conservatrice.
Scritto durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale, il volume ci mostra un Eliade critico verso la democrazia e il sistema dei partiti, che non nasconde la propria ammirazione nei confronti di António de Oliveira Salazar. L’economista e politico portoghese, che avrebbe dominato la vita del paese iberico per oltre trent’anni, viene [...]
A prima vista, la scelta di ripubblicare un libro pro-Salazar scritto da Mircea Eliade negli anni del soggiorno portoghese può sorprendere. Parliamo di Salazar e la rivoluzione in Portogallo (Bietti), testo in qualche misura disconosciuto dallo stesso Eliade, già nel 1944: «Non rimpiango niente con maggior intensità che il tempo perso nel 1941 e il 1942 a documentarmi e a scrivere il libro su Salazar. Che nefasta decisione presi nel novembre 1941! Quando penso che, per Salazar, rinunciai al libro progettato su Camões, in cui avrei avuto tanto da dire sull’India, sulle scoperte oltremarine, sulle culture oceaniche!...» (p. 294).
In realtà, si tratta, come si [...]