
Senza romanticismo. Robert Brasillach, il cinema e la fine della Francia
Claudio Siniscalchi
Dedicato al “collaborazionista” Robert Brasillach, nato nel 1909 e fucilato nel 1945, questo libro si muove in realtà “a raggera”, abbracciando la politica e la società, il cinema e la letteratura, la storia e la geografia, in uno spazio ideale delimitato dalla vita dell’autore de I sette colori. Uno spazio che finisce per abbracciare le liaisoins dangereux tra arte e politica, ben evidenti nella “tentazione fascista” esercitata nei primi decenni del Novecento sulle democrazie parlamentari in crisi. In questa congiuntura, più che una scelta individuale il “modernismo reazionario” di Brasillach diventa una modalità alternativa di affrontare il presente, oltre progressismo [...]