Questo libro non è un ennesimo elogio del pensiero cosiddetto «antimoderno», alla cui disamina sono dedicati numerosi studi, ma l’analisi della possibilità di una modernità altra da quella che oggi ha dichiarato bancarotta. Una prospettiva differente che, a partire dall’Illuminismo e dalla Rivoluzione, colossi contrapposti che sorvegliano l’ingresso nel nostro tempo, emerge in figure come Chateaubriand, de Maistre e Novalis, fino a giungere a Adorno, Horkheimer, ma anche Evola e Guénon. Ripensare il concetto di moderno per assegnare un futuro al nostro presente, intrappolato in una crisi epocale. Che esista una sola modernità – questo il comandamento da infrangere per rimettersi sui binari della storia.