Francesco Cianciarelli
2025-06-09 17:40:06

Non nasconderemo l’interesse, la soddisfazione e il gusto che abbiamo provato nella lettura di Cinema dell’assurdo – I film di Martin McDonagh di Francesco Cianciarelli, ultima uscita della preziosissima collana “Bietti Fotogrammi” e prima monografia pubblicata in Italia sull’opera cinematografica del drammaturgo e regista angloirlandese. Benché possa apparire sintetico, il volume si segnala per la sua completezza, avendo il pregio di essere strutturato in maniera intelligente (la prima parte descrive per sommi ma precisi capi la poetica del regista seguendo tematiche e aspetti ricorrenti; la seconda è dedicata all’analisi dei film uno per uno, dall’esordio con il corto Six Shooters a Gli spiriti dell’isola, ultimo suo lungometraggio finora uscito) e di saper cogliere ciò che principalmente accomuna i film di McDonagh, ovvero un certo gusto per l’assurdo.
La poetica di McDonagh, dunque. Cianciarelli individua quattro punti cardine: umorismo (che spesso sconfina nel grottesco); violenza (tra freddezza e iperbole); genere («Io cammino sulla linea di confine fra commedia e crudeltà, perché credo che una illumini l’altra», dice McDonagh); narrazione (secondo il rigoroso principio che «la messa in scena non prende mai il sopravvento sulla trama ma la favorisce»). Come spiega l’Autore, «McDonagh costruisce i suoi film su una sapiente manipolazione della loro fruizione da parte dello spettatore: portando quest’ultimo a nutrire una serie di aspettative che vengono poi disattese, generando piccoli shock cognitivi e un senso di assurdità che minaccia la sospensione dell’incredulità narrativa. Tuttavia, quello perseguito non è un vero e proprio straniamento brechtiano, perché la risata provocata riassorbe tutti i piccoli strappi all’interno di un contesto caratterizzato dall’immersione nel mondo diegetico».
Una poetica che trova conferma nell’analisi film per film dell’opera di McDonagh. Fra surreali sconosciuti in treno (Six Shooters), gangster spietati, tormentati e casinisti (In Bruges), grotteschi individui e i loro alter ego letterari (7 piscopatici), madri in cerca di giustizia che diventano angeli della devastazione (Tre manifesti a Ebbing, Missouri), testardi isolani irlandesi (Gli spiriti dell’isola), McDonagh ha finora saputo dare la sua personale interpretazione del concetto “una risata all’ombra del patibolo” di grahamgreeniana memoria. E Cinema dell’assurdo – I film di Martin McDonagh ha saputo descrivercela esaurientemente.

 

Arturo Invernici ©cineforum.it giugno 2025

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