Volevo dipingere la luce del sole. Vita di Edward Hopper tra pittura e cinema

Ilaria Floreano
2017-01-17 14:05:01
Volevo dipingere la luce del sole. Vita di Edward Hopper tra pittura e cinema

Dipingere la luce del sole. È davvero possibile che l’intera poetica di un autore, di fama internazionale peraltro, sia riconducibile a questo ingenuo, a tratti infantile, auspicio? Se comprendiamo ciò a cui Edward Hopper intende alludere con questa espressione, la risposta – affermativa – non ci stupisce più. Perché il pittore, nella luce del sole, non vede un mero fenomeno sensibile e contingente, bensì la concretizzazione visiva di quella fonte primaria e universale che proprio nel mondo quotidiano si rende paradossalmente accessibile. Questo “fenomeno originario”, per impiegare un calco goethiano, è la parte che risplende del tutto, come già insegnava il poeta inglese William Blake: «Vedere un mondo in un granello di sabbia, / e un cielo in un fiore selvatico, / tenere l’infinito nel palmo della tua mano / e l’eternità in un’ora».

L’eternità a cui Hopper ha voluto consacrare la propria metodica arte si rende così vibrante proprio nel corpo ondulatorio della luce. Di quella luce che affascinava l’artista da bambino, sbattendo sul lato della sua casa nella provincia americana della East Coast. Lo racconta efficacemente, con una dovizia di particolari che non spegne mai la sua prosa accattivante, Ilaria Floreano, nel suo Volevo dipingere la luce del sole. Vita di Edward Hopper tra pittura e cinema, recentemente pubblicato per i tipi di Bietti.

La copertina del volume su Hopper

La copertina del volume su Hopper

Questa monografia rincorre la sfuggente personalità dell’artista statunitense individuando almeno quattro linee interpretative che si dipanano intrecciandosi: le ispirazioni culturali; la contestualizzazione storica della sua poetica entro il magmatico milieux dell’immaginario collettivo occidentale; le vicissitudini biografiche, con particolare attenzione per il rapporto di odi et amo con la moglie “Jo”; infine, la contaminazione con il cinema, hollywoodiano ma non solo. Se per l’approfondimento di ciascuno di questi topoi non ci si può esimere da un serio confronto con il ben documentato saggio, può essere interessante tirar qui le somme di questi nodi proficuamente aggrovigliati, per farci un’idea generale di Edward Hopper. Il quale, da questa monografia, emerge in una fisionomia chiaroscurale che è in fondo l’emblema principe di questa nostra modernità. Hopper che, infatti, ama i grandi della tradizione europea – da Vermeer agli impressionisti, dallo scettico Montaigne ai poeti francesi Rimbaud e Verlaine – è nel contempo influenzato radicalmente dai nuovi mezzi espressivi del Secolo Breve, fotografia e cinema in primis; il cantore degli U.S.A., che ha reso iconiche e inconsciamente attive nella nostra creatività gli scorci dell’America più moderna – stazioni di benzina deserte, strade vuote, negozi illuminati dal neon, case vittoriane –, è anche un solitario flâneur, nonché un attento custode di un’idea tradizionale di pittura: figurativa, meditata, comprensibile nell’introspezione e nel raccoglimento, di contro alla moda a lui – e a noi – contemporanea, ispirata a un’arte astratta, concettuale, sperimentale e infinitamente riproducibile (si pensi ad Andy Wharol).

Questo anticonformista, incapace tuttavia di recidere completamente i ponti con il proprio retaggio puritano, solitamente silenzioso e meditabondo, piuttosto iracondo, a tratti violento con la moglie verso cui manifestava d’altra parte slanci di affetto sincero, ha guardato all’America del Novecento calando lo sguardo nelle sue profondità più insondate. Lo ha fatto con il suo tratto cinematografico, cogliendo impietosamente l’alienazione e la nausea, per dirla con Sartre, che albergavano nei cuori dei suoi concittadini. Di quegli statunitensi che, ancor oggi, proiettano la propria autocoscienza, con tutte le sue contraddizioni, sugli schermi del cinema. La Settima Arte, che appassionava e stimolava il pittore di Nyack e che dalla sua poetica è stata profondamente influenzata, è il medium che meglio veicola, più o meno consapevolmente, la sua visione del mondo. Una prospettiva, questa, fatta di immagini, figure e tagli che nella loro forma e allusività simbolica si manifestano in molteplici contesti, aprendo infiniti squarci sul moderno e sul suo Zeitgeist. Squarci che risuonano in modo evocativo per l’astante contemporaneo che, inevitabilmente, in interiore homine, molto condivide col pittore statunitense. Siamo tutti, almeno un po’, hopperiani – questo ci rivela, in fondo, Ilaria Floreano.

*Volevo dipingere la luce del sole. Vita di Edward Hopper tra pittura e cinema, Ilaria Floreano (Edizioni Bietti, Milano 2016, pp. 290, € 20)

 

Luca Siniscalco ©barbadillo.it / gennaio 2017

Ultimi post dal blog

Fabrizio Fogliato è un esperto di cinema e in particolare del cinema dei generi. Da anni pubblica regolarmente saggi e analisi che diventano punti di riferimento per il mondo del cinema. Lo scorso anno ha mandato in stampa un nuovo importante volume intitolato Con la rabbia agli occhi. Itinerari psicologici nel cinema criminale italiano. Lo abbiamo intervistato per farci spiegare di che cosa si tratta e in che modo ha analizzato il cinema criminale della Penisola. Partiamo dal titolo. Come mai ha scelto Con la rabbia agli occhi, che è anche il titolo di un film degli anni 70? Con la rabbia [...]
Benedetta Pallavidino ha raccontato un attore molto controverso nel suo Helmut Berger. Ritratto su pellicola, edito da Bietti Edizioni nella collana Fotogrammi. L’abbiamo intervistata. L’attore classe 1944 è scomparso il maggio scorso ed è stato interprete di tanti capolavori tra cui diversi film di Luchino Visconti con cui ebbe anche una relazione. Ecco le sue parole sull’artista: Come nasce la tua voglia di andare a raccontare un personaggio controverso come Helmut Berger? Nasce dal fatto che l’ho sempre trovato un attore molto sottovalutato, ricordato solo per essere stato il divo e il compagno di Visconti. È sicuramente vero che diretto da [...]
“Non vendere i tuoi sogni, mai” è il romanzo di esordio di Umberto Lucarelli, recentemente ripubblicato e parte di una trilogia sugli anni Settanta – Il ricordo, il passato come una tortura, sofferenza. Ora lo scacci, ora lo sogni, lo desideri, lo abbracci: ti culli nell’ombra nera e cupa del pensiero che t’insegue e ti morde, ti riempie gli occhi languidi di malinconia: lascia il passato! Lascialo! – Perché? Il passato sono io, sono io il futuro, perché nascondere ciò che vive in me? Far rivivere il passato, a distanza di dieci o di quarant’anni, per fare i conti con il [...]

Ultime uscite

François Ozon

François Ozon

Inland n. 2/2016
Il secondo numero di INLAND è il primo volume dedicato in Italia a François Ozon. Regista tra i generi, firma sfuggente all’etichetta d’autore, nei suoi film Ozon fa riverberare echi [...]
Fiume Diciannove - Il Fuoco sacro della Città di Vita
1919-2019. Un secolo fa Gabriele d’Annunzio entrava in Fiume d’Italia, dando vita a quella che sarebbe stata una rivoluzione durata cinquecento giorni. Un’atmosfera febbricitante e festosa, ma anzitutto sacra, qui [...]
Aldo Lado

Aldo Lado

Inland n. 9/2019
Quello che stringete tra le mani è il numero più complesso, stratificato, polisemantico del nostro – vostro – INLAND. Quaderni di cinema. Lo è innanzitutto grazie al parco autori, mai [...]
Dylan Dog - Nostro orrore quotidiano
Detective dell’Occulto, Indagatore dell’Incubo, Esploratore di Pluriversi: come definire altrimenti Dylan Dog, dal 1986 residente al n. 7 della londinese Craven Road? Le sue avventure – che affrontano tutti gli [...]
Dino Buzzati - Nostro fantastico quotidiano
Vi sono autori, come disse una volta Conan Doyle, che «hanno varcato una porta magica». Tra questi spicca Dino Buzzati, che ha condotto il fantastico nel cuore pulsante della materia. [...]
William Lustig

William Lustig

Inland n. 13/2020
Gennaio 2015, riunone di redazione: si discute a proposito della nascita di INLAND. Quaderni di cinema. A chi dedicare i primi tre numeri? Idee tante, unanimità poca. Restano quattro progetti, [...]
Jorge Luis Borges - Il Bibliotecario di Babele
Jorge Luis Borges è un autore oceanico, un crocevia di esperienze, storie, civiltà e piani dell’essere, un caleido­scopio nel quale il passato si fa futuro e il futuro si rispecchia [...]
Antonio Bido

Antonio Bido

Inland n. 11/2019
Girata la boa del decimo numero, INLAND. Quaderni di cinema compie altri due significativi passi in avanti. Innanzitutto ottiene il passaporto. A rilasciarlo è stato il Paradies Film Festival di Jena [...]
Carlo & Enrico Vanzina

Carlo & Enrico Vanzina

Inland n. 7/2018
INLAND. Quaderni di cinema numero #7 nasce nell’ormai lontano dicembre 2017, in un bar di Milano dove, di fronte al sottoscritto, siede Rocco Moccagatta, firma di punta di tutto quel [...]
Lav Diaz

Lav Diaz

Inland n. 3/2017
È da tempo che noi di INLAND pensiamo a una monografia dedicata a Lav Diaz. Doveva essere il numero #1, l’avevamo poi annunciato come #2, l’abbiamo rimandato in entrambe le [...]
Mike Flanagan

Mike Flanagan

Inland n. 16/2023
Lo specchio è un simbolo polisemantico. Investe la sfera delle apparenze, ma anche quella dei significa(n)ti. Chiama in causa l’estetica, la filosofia e, insieme, la psichiatria. È l’uno che contiene [...]
Manetti Bros.

Manetti Bros.

Inland n. 14/2022
Febbraio 2020. Inland. Quaderni di cinema numero #13 va in stampa con una nuova veste. Brossura, dorso rigido, grammatura della copertina aumentata. Il numero è dedicato a William Lustig, alfiere [...]
Lune d'Acciaio - I miti della fantascienza
Considerata da un punto di vista non solo letterario, la fantascienza può assumere oggi la funzione un tempo ricoperta dai miti. I viaggi nello spazio profondo, le avventure in galassie [...]
Rob Zombie

Rob Zombie

Inland n. 1/2015
Con la parola inland si intende letteralmente ciò che è all’interno. Nel suo capolavoro INLAND EMPIRE, David Lynch ha esteso la semantica terminologica a una dimensione più concettuale, espansa e [...]
Pupi Avati

Pupi Avati

Inland n. 10/2019
Numero #10. Stiamo diventando grandi. Era da tempo che pensavamo a come festeggiare adeguatamente questa ricorrenza tonda, questo traguardo tagliato in un crescendo di sperimentazioni editoriali, collaborazioni, pubblicazioni sempre più [...]
Philip K. Dick - Lui è vivo, noi siamo morti
Celebrato in film, fumetti e serie tv, Philip K. Dick ha stregato gli ultimi decenni del XX secolo. Ma il suo immaginario era talmente prodigioso che, a furia di sondare [...]
Sergio Martino

Sergio Martino

Inland n. 5/2017
Giunto al quinto numero, INLAND. Quaderni di cinema affronta uno snodo cruciale, fatto di significative ed emblematiche svolte che segnano uno scarto, un’apertura rispetto alla precedente linea editoriale. Innanzitutto la scelta del [...]
Carlo Verdone

Carlo Verdone

Inland n. 12/2019
"Vi ho chiesto di mettere la mia moto Honda Nighthawk in copertina perché su quella moto c'è passato il cinema italiano. Su quella moto io sono andato e tornato da [...]
Rob Zombie Reloaded

Rob Zombie Reloaded

Inland n. 8/2019
Giunto all’ottavo fascicolo, INLAND. Quaderni di cinema riavvolge per un attimo la pellicola della sua breve ma significativa storia, tornando a percorrere i passi compiuti nel 2015 quando aveva aperto [...]
America! America? - Sguardi sull'Impero antimoderno
L’impero statunitense ha sempre generato nella cultura italiana reazioni contrastanti, che spaziano da un’esaltazione semi-isterica a una condanna a priori, altrettanto paranoica. Sembra sia pressoché impossibile, per chi si confronta [...]
Dario Argento

Dario Argento

Inland n. 15/2022
Tutto è nato da Occhiali neri (2022). Dalla sua visione, certo, ma anche dal dibattito che il film ha riaperto a proposito di Dario Argento e di tutto ciò che [...]
Walt Disney - Il mago di Hollywood
«Credo che dopo una tempesta venga l’arcobaleno: che la tempesta sia il prezzo dell’arcobaleno. La gente ha bisogno dell’arcobaleno e ne ho bisogno anch’io, e perciò glielo do». Solo un [...]
4-4-2 - Calciatori, tifosi, uomini
Nel calcio s’intrecciano oggi le linee di forza del nostro tempo; talvolta vi si palesano le sue fratture, i suoi non-detti. Ecco perché il quattordicesimo fascicolo di «Antarès» è dedicato [...]
Nicolas Winding Refn

Nicolas Winding Refn

Inland n. 4/2017
Perché Nicolas Winding Refn? La risposta è semplice: perché, piaccia o no, è un autore che, più di altri, oggi ha qualcosa da dire. Sebbene sempre più distante dalle logiche [...]
Michele Soavi

Michele Soavi

Inland n. 6/2018
Il nuovo corso di INLAND. Quaderni di cinema, inaugurato dal numero #5, dedicato a Sergio Martino, è contraddistinto da aperture al cinema italiano, al passato, a trattazioni che possano anche [...]

Best seller

Autobiografia involontaria
Maurizio Nichetti è famoso come regista di Ratataplan, Ho fatto splash, Ladri di saponette, Volere volare, che sono stati visti [...]

Articoli piu' letti