Il mondo magico di Jack London

Andrea Scarabelli
4-4-2 – Calciatori, tifosi, uomini n. 14/2019
Il mondo magico di Jack London

Fin dove può spingersi la nostra memoria? A sforzarsi, senza testimoni esterni, magari a tre-quattro anni. Non la pensava così Jack London, in Italia considerato solo da un punto di vista letterario ma dotato di una visione del mondo ben più ampia, su cui queste pagine torneranno. Secondo l’autore di Zanna Bianca, in condizioni particolari saremmo in grado di rivivere eventi pre-natali, facendo ricorso a una memoria filogenetica ancestrale, riattivata in situazioni di estremo pericolo. Un retaggio vecchio di millenni: le radici del nostro Io sono più profonde di quanto ci hanno insegnato. E non c’entra nulla Freud: un tale Inconscio è più affine a quello teorizzato da Jung. A proposito, un giorno London lesse le sue opere e scrisse: «Mi trovo sull’orlo di un mondo nuovo, terribile e meraviglioso. Ho paura a guardarci dentro». Era il maggio 1916, aveva appena concluso Il Dio rosso, dedicato a un artefatto giunto dallo Spazio Esterno e venerato dai nativi dell’isola di Guadalcanal. Un racconto pieni di archetipi che, secondo lo psicologo James Kirch, avrebbe addirittura anticipato certe dottrine junghiane. Solo l’uomo può evadere dal presente – sembra di leggere Colin Wilson – poiché la materia è transeunte ma lo spirito resta, incarnandosi nel corso delle ere. All’eternità delle forme – titolo di un suo racconto, lovecraftiano come pochi altri – si accede quando il corpo è spossato e i vincoli materiali s’indeboliscono. Può accadere tra i ghiacci polari, tra le nebbie atlantiche, nel corso di un naufragio… O in una cella d’isolamento, come ne Il vagabondo delle stelle. Nel cuore di una prigione, in uno stato di cattività assoluta, Darrell Standing infrange le leggi fisiche, diventando Signore del Tempo e dello Spazio. Mentre il suo corpo giace incosciente, sperimentando la Death-in-Life (omaggio al genio di S. T. Coleridge), lo spirito del professore si muove liberamente nel cosmo e nella storia. La tortura diventa una porta spalancata sui misteri dell’universo: «Stretto nella camicia di forza, ho vissuto lunghe ore di trance ipnotica e intravisto le vite di migliaia di uomini, che sono la storia stessa dell’essere umano mentre ascende, un’epoca dopo l’altra».

Se la prigionia – come la realtà tutta – è solo una dimensione della coscienza, allora basta estenderla per identificarsi con i propri Io passati, rivivendo esperienze pre-natali (come accade, tra l’altro, in Un’altra giovinezza di Mircea Eliade). Nemmeno una condanna a morte avrà la meglio su di lui: «I giorni a me destinati sono pochi ma la sostanza del mio essere è indistruttibile. Rinascerò innumerevoli volte, eppure questi sciocchi pensano di potermi distruggere impiccandomi». Sembra di leggere il Libro Egizio dei Morti: «Infinite sono le vite che io vissi, infinite le morti in cui morendo rinacqui, di forma in forma, di luce in luce, nelle vie d’in alto e nelle vie d’in basso, dall’infinito verso l’infinito. […] Mai tempo fu, in cui non fui, e mai tempo sarà, in cui cesserò di essere. Io sono l’ieri, l’oggi e il domani e il signore della rinascita. Conosco gli abissi, è il mio nome». Torturato dagli hitleriti a Mauthausen, Jacques Bergier meditava proprio su questi passi, evadendo dal presente – come il professor Standing – attraverso un’ascesi matematica dagli effetti simili a quelli di certe pratiche tibetane descritte da Alexandra David-Neel.

Sono tutti inni alla libertà, qui intesa come Risveglio a noi stessi e al cosmo, e allo stesso tempo grandiose metafore di chi, rinchiuso nella prigione della modernità, non è meno avido di tornare a vagabondare tra le Stelle, suo luogo naturale.

[Vai all'indice]

Scarica il pdf

Ultime uscite

François Ozon

François Ozon

Inland n. 2/2016
Il secondo numero di INLAND è il primo volume dedicato in Italia a François Ozon. Regista tra i generi, firma sfuggente all’etichetta d’autore, nei suoi film Ozon fa riverberare echi [...]
Fiume Diciannove - Il Fuoco sacro della Città di Vita
1919-2019. Un secolo fa Gabriele d’Annunzio entrava in Fiume d’Italia, dando vita a quella che sarebbe stata una rivoluzione durata cinquecento giorni. Un’atmosfera febbricitante e festosa, ma anzitutto sacra, qui [...]
Aldo Lado

Aldo Lado

Inland n. 9/2019
Quello che stringete tra le mani è il numero più complesso, stratificato, polisemantico del nostro – vostro – INLAND. Quaderni di cinema. Lo è innanzitutto grazie al parco autori, mai [...]
Dylan Dog - Nostro orrore quotidiano
Detective dell’Occulto, Indagatore dell’Incubo, Esploratore di Pluriversi: come definire altrimenti Dylan Dog, dal 1986 residente al n. 7 della londinese Craven Road? Le sue avventure – che affrontano tutti gli [...]
Dino Buzzati - Nostro fantastico quotidiano
Vi sono autori, come disse una volta Conan Doyle, che «hanno varcato una porta magica». Tra questi spicca Dino Buzzati, che ha condotto il fantastico nel cuore pulsante della materia. [...]
William Lustig

William Lustig

Inland n. 13/2020
Gennaio 2015, riunone di redazione: si discute a proposito della nascita di INLAND. Quaderni di cinema. A chi dedicare i primi tre numeri? Idee tante, unanimità poca. Restano quattro progetti, [...]
Jorge Luis Borges - Il Bibliotecario di Babele
Jorge Luis Borges è un autore oceanico, un crocevia di esperienze, storie, civiltà e piani dell’essere, un caleido­scopio nel quale il passato si fa futuro e il futuro si rispecchia [...]
Antonio Bido

Antonio Bido

Inland n. 11/2019
Girata la boa del decimo numero, INLAND. Quaderni di cinema compie altri due significativi passi in avanti. Innanzitutto ottiene il passaporto. A rilasciarlo è stato il Paradies Film Festival di Jena [...]
Carlo & Enrico Vanzina

Carlo & Enrico Vanzina

Inland n. 7/2018
INLAND. Quaderni di cinema numero #7 nasce nell’ormai lontano dicembre 2017, in un bar di Milano dove, di fronte al sottoscritto, siede Rocco Moccagatta, firma di punta di tutto quel [...]
Lav Diaz

Lav Diaz

Inland n. 3/2017
È da tempo che noi di INLAND pensiamo a una monografia dedicata a Lav Diaz. Doveva essere il numero #1, l’avevamo poi annunciato come #2, l’abbiamo rimandato in entrambe le [...]
Mike Flanagan

Mike Flanagan

Inland n. 16/2023
Lo specchio è un simbolo polisemantico. Investe la sfera delle apparenze, ma anche quella dei significa(n)ti. Chiama in causa l’estetica, la filosofia e, insieme, la psichiatria. È l’uno che contiene [...]
Manetti Bros.

Manetti Bros.

Inland n. 14/2022
Febbraio 2020. Inland. Quaderni di cinema numero #13 va in stampa con una nuova veste. Brossura, dorso rigido, grammatura della copertina aumentata. Il numero è dedicato a William Lustig, alfiere [...]
Lune d'Acciaio - I miti della fantascienza
Considerata da un punto di vista non solo letterario, la fantascienza può assumere oggi la funzione un tempo ricoperta dai miti. I viaggi nello spazio profondo, le avventure in galassie [...]
Rob Zombie

Rob Zombie

Inland n. 1/2015
Con la parola inland si intende letteralmente ciò che è all’interno. Nel suo capolavoro INLAND EMPIRE, David Lynch ha esteso la semantica terminologica a una dimensione più concettuale, espansa e [...]
Pupi Avati

Pupi Avati

Inland n. 10/2019
Numero #10. Stiamo diventando grandi. Era da tempo che pensavamo a come festeggiare adeguatamente questa ricorrenza tonda, questo traguardo tagliato in un crescendo di sperimentazioni editoriali, collaborazioni, pubblicazioni sempre più [...]
Philip K. Dick - Lui è vivo, noi siamo morti
Celebrato in film, fumetti e serie tv, Philip K. Dick ha stregato gli ultimi decenni del XX secolo. Ma il suo immaginario era talmente prodigioso che, a furia di sondare [...]
Sergio Martino

Sergio Martino

Inland n. 5/2017
Giunto al quinto numero, INLAND. Quaderni di cinema affronta uno snodo cruciale, fatto di significative ed emblematiche svolte che segnano uno scarto, un’apertura rispetto alla precedente linea editoriale. Innanzitutto la scelta del [...]
Carlo Verdone

Carlo Verdone

Inland n. 12/2019
"Vi ho chiesto di mettere la mia moto Honda Nighthawk in copertina perché su quella moto c'è passato il cinema italiano. Su quella moto io sono andato e tornato da [...]
Rob Zombie Reloaded

Rob Zombie Reloaded

Inland n. 8/2019
Giunto all’ottavo fascicolo, INLAND. Quaderni di cinema riavvolge per un attimo la pellicola della sua breve ma significativa storia, tornando a percorrere i passi compiuti nel 2015 quando aveva aperto [...]
America! America? - Sguardi sull'Impero antimoderno
L’impero statunitense ha sempre generato nella cultura italiana reazioni contrastanti, che spaziano da un’esaltazione semi-isterica a una condanna a priori, altrettanto paranoica. Sembra sia pressoché impossibile, per chi si confronta [...]
Dario Argento

Dario Argento

Inland n. 15/2022
Tutto è nato da Occhiali neri (2022). Dalla sua visione, certo, ma anche dal dibattito che il film ha riaperto a proposito di Dario Argento e di tutto ciò che [...]
Walt Disney - Il mago di Hollywood
«Credo che dopo una tempesta venga l’arcobaleno: che la tempesta sia il prezzo dell’arcobaleno. La gente ha bisogno dell’arcobaleno e ne ho bisogno anch’io, e perciò glielo do». Solo un [...]
4-4-2 - Calciatori, tifosi, uomini
Nel calcio s’intrecciano oggi le linee di forza del nostro tempo; talvolta vi si palesano le sue fratture, i suoi non-detti. Ecco perché il quattordicesimo fascicolo di «Antarès» è dedicato [...]
Nicolas Winding Refn

Nicolas Winding Refn

Inland n. 4/2017
Perché Nicolas Winding Refn? La risposta è semplice: perché, piaccia o no, è un autore che, più di altri, oggi ha qualcosa da dire. Sebbene sempre più distante dalle logiche [...]
Michele Soavi

Michele Soavi

Inland n. 6/2018
Il nuovo corso di INLAND. Quaderni di cinema, inaugurato dal numero #5, dedicato a Sergio Martino, è contraddistinto da aperture al cinema italiano, al passato, a trattazioni che possano anche [...]

Ultimi post dal blog

Fabrizio Fogliato è un esperto di cinema e in particolare del cinema dei generi. Da anni pubblica regolarmente saggi e analisi che diventano punti di riferimento per il mondo del cinema. Lo scorso anno ha mandato in stampa un nuovo importante volume intitolato Con la rabbia agli occhi. Itinerari psicologici nel cinema criminale italiano. Lo abbiamo intervistato per farci spiegare di che cosa si tratta e in che modo ha analizzato il cinema criminale della Penisola. Partiamo dal titolo. Come mai ha scelto Con la rabbia agli occhi, che è anche il titolo di un film degli anni 70? Con la rabbia [...]
Benedetta Pallavidino ha raccontato un attore molto controverso nel suo Helmut Berger. Ritratto su pellicola, edito da Bietti Edizioni nella collana Fotogrammi. L’abbiamo intervistata. L’attore classe 1944 è scomparso il maggio scorso ed è stato interprete di tanti capolavori tra cui diversi film di Luchino Visconti con cui ebbe anche una relazione. Ecco le sue parole sull’artista: Come nasce la tua voglia di andare a raccontare un personaggio controverso come Helmut Berger? Nasce dal fatto che l’ho sempre trovato un attore molto sottovalutato, ricordato solo per essere stato il divo e il compagno di Visconti. È sicuramente vero che diretto da [...]