«La Confederazione Italiana»: Prospettiva Baudelaire

Charles Asselineau
2016-11-03 11:29:11
«La Confederazione Italiana»: Prospettiva Baudelaire

È disponibile da qualche settimana in libreria la biografia di Baudelaire, scritta dall’amico e letterato Asselineau nel 1869 (Charles Asselineau, Charles Baudelaire. La vita, l’opera, il genio, a cura di Massimo Carloni, Edizioni Bietti, Milano 2016, pp. 180, € 15,00). L’opera si qualifica come tassello fondamentale nel panorama delle pubblicazioni sul poeta francese. Il testo, edito per la prima volta in Italia, scaturisce dalla sincera amicizia che legava queste due figure.

Al profondo bisogno di comprensione di Baudelaire Asselineau risponde con autentica ammirazione. Così li descrive il comune amico Théodore de Banville: «Si vede il dolce Asselineau / Accanto allo scontroso Baudelaire / Come un Moscovita in slitta / Si vede il dolce Asselineau. / Più agro di un gheriglio acerbo, / l’altro è come un Goethe in collera. / Si vede il dolce Asselineau / Accanto allo scontroso Baudelaire».

Sensibile al bello, estimatore della buona poesia e dotato di quell’empatia che è da sempre alla base delle più significative amicizie virili, il letterato parigino comprende e “spiega” l’uomo Baudelaire, offrendo una prospettiva umana e artistica lontana dai rigidi – e un po’ freddi, diciamolo – schematismi accademici.

Dalle righe dell’opera traspare in modo chiaro l’apparente iato tra il carattere del biografo e quello del poeta. Ne risulta un incontro armonico e bilanciato: da una parte la teatralità e la stravaganza ragionata di Baudelaire, dall’altra la concretezza e l’amore per la cultura di Asselineau, folgorato e attratto dalla genialità artistica, così viva e prepotente nella Parigi bohémienne di metà Ottocento. Elemento di consonanza e comunione intellettuale tra i due è senza dubbio la bibliofilia, l’amore per il libro che è pane quotidiano per la mente, fonte di ispirazione ma anche, con alti e bassi, di sussistenza. Si veda, in proposito, l’introduzione del curatore, Massimo Carloni, ove si traccia un interessante profilo dell’autore, le cui vicende si presentano intrecciate alle estenuanti ricerche di volumi in edizioni rare e pregevoli.

L’arte è dunque la dimensione in cui entrambi volano leggeri, liberi nel proprio elemento. Il Baudelaire che ci mostra Asselineau non è un intellettuale nel senso moderno del termine, ma un uomo dominato dalla passione per la perfezione artistica in senso universale, che, nonostante la consapevolezza del proprio valore, non esita a guardare con rispetto e ammirazione ciò che i suoi pari hanno da offrire e – considerando come caso emblematico l’opera di Edgar Allan Poe, di cui fu divulgatore e fine traduttore – ad adoperarsi per il loro riconoscimento. In altre parole, il Baudelaire che vive nelle pagine di questo libro non fugge dal mondo, ma in esso si muove, cercando di trarne il meglio, senza spocchia ma con stile ineffabile. Parla da sola la moltitudine di legami che seppe intessere con una nutrita schiera di artisti e poeti, dai quali non pretendeva adulazione, ma confronto sincero e, se v’erano i presupposti, amicizia.

Ma lo scritto di Asselineau è anche un’appassionata difesa del verbo baudelairiano di fronte al processo del 1851, che gli costò la mutilazione dei Fleurs du mal. È una voce fuori dal coro, che rifugge le facili “santificazioni” postume. Lontana da qualsiasi proposito “agiografico” e dalla tendenza alla creazione di una mitografia – quella cui il poeta sarà destinato negli anni successivi alla dipartita –, la penna del biografo verga l’arringa difensiva di cui l’amico non ha beneficiato e che avrebbe potuto farlo assolvere: l’affermazione decisa dell’impossibilità di un giudizio equo da parte di una commissione incompetente. Come l’albatro dell’omonima poesia, Baudelaire viene giudicato inadeguato a librarsi nel cielo dei poeti perché incastrato in un sistema che pare non accorgersi della dignità dell’arte in sé, valutandola con gli stessi strumenti che userebbe in luogo di una comune controversia giudiziaria. Il processo diviene simbolo dell’ottusità del pensiero borghese più istituzionale, entità meccanica e meccanicistica che trae il proprio sostentamento dal politicamente corretto e dal pensiero allineato, privo di contenuti che potrebbero alimentare la sensibilità, la fantasia e il buon gusto. Sia mai che qualcuno, fruendo tali finezze, cominci a pensare seguendo binari poco consoni al potere costituito e alla morale imperante, che ne è invisibile strumento di controllo e censura.

Questi e altri fatti sono inquadrati con la consueta cura caratteristica dei libri della collana l’Archeometro. Segnaliamo in particolare la ricca appendice contenente gli aneddoti baudelairiani narrati dallo stesso Asselineau e una selezione di epistole tra l’autore, il poeta e altre figure di spicco della scena letteraria francese di quegli anni. Tali elementi vanno a completare un volume la cui importanza tra gli studi dedicati al poeta parigino è già di per sé tutt’altro che compendiaria, costituendo una testimonianza umana, il cui intimo significato si riverbera nelle parole che Victor Hugo destinò a Baudelaire: «L’arte, come l’azzurro, è un campo infinito: voi lo avete appena provato. Le vostre Fleurs du mal illuminano e affascinano come stelle. Continuate. Grido con tutte le mie forze al vostro spirito vigoroso. […] Una delle rare onorificenze che l’attuale regime può accordare, voi l’avete appena ricevuta. Ciò che chiama la sua giustizia vi ha condannato in nome di ciò che chiama la sua morale: è una corona in più. Vi stringo la mano, poeta».

 

(Giuseppe Aguanno & Maria Ceraso, «La Confederazione Italiana», 2 novembre 2016)

Ultimi post dal blog

Fabrizio Fogliato è un esperto di cinema e in particolare del cinema dei generi. Da anni pubblica regolarmente saggi e analisi che diventano punti di riferimento per il mondo del cinema. Lo scorso anno ha mandato in stampa un nuovo importante volume intitolato Con la rabbia agli occhi. Itinerari psicologici nel cinema criminale italiano. Lo abbiamo intervistato per farci spiegare di che cosa si tratta e in che modo ha analizzato il cinema criminale della Penisola. Partiamo dal titolo. Come mai ha scelto Con la rabbia agli occhi, che è anche il titolo di un film degli anni 70? Con la rabbia [...]
Benedetta Pallavidino ha raccontato un attore molto controverso nel suo Helmut Berger. Ritratto su pellicola, edito da Bietti Edizioni nella collana Fotogrammi. L’abbiamo intervistata. L’attore classe 1944 è scomparso il maggio scorso ed è stato interprete di tanti capolavori tra cui diversi film di Luchino Visconti con cui ebbe anche una relazione. Ecco le sue parole sull’artista: Come nasce la tua voglia di andare a raccontare un personaggio controverso come Helmut Berger? Nasce dal fatto che l’ho sempre trovato un attore molto sottovalutato, ricordato solo per essere stato il divo e il compagno di Visconti. È sicuramente vero che diretto da [...]
“Non vendere i tuoi sogni, mai” è il romanzo di esordio di Umberto Lucarelli, recentemente ripubblicato e parte di una trilogia sugli anni Settanta – Il ricordo, il passato come una tortura, sofferenza. Ora lo scacci, ora lo sogni, lo desideri, lo abbracci: ti culli nell’ombra nera e cupa del pensiero che t’insegue e ti morde, ti riempie gli occhi languidi di malinconia: lascia il passato! Lascialo! – Perché? Il passato sono io, sono io il futuro, perché nascondere ciò che vive in me? Far rivivere il passato, a distanza di dieci o di quarant’anni, per fare i conti con il [...]

Ultime uscite

François Ozon

François Ozon

Inland n. 2/2016
Il secondo numero di INLAND è il primo volume dedicato in Italia a François Ozon. Regista tra i generi, firma sfuggente all’etichetta d’autore, nei suoi film Ozon fa riverberare echi [...]
Fiume Diciannove - Il Fuoco sacro della Città di Vita
1919-2019. Un secolo fa Gabriele d’Annunzio entrava in Fiume d’Italia, dando vita a quella che sarebbe stata una rivoluzione durata cinquecento giorni. Un’atmosfera febbricitante e festosa, ma anzitutto sacra, qui [...]
Aldo Lado

Aldo Lado

Inland n. 9/2019
Quello che stringete tra le mani è il numero più complesso, stratificato, polisemantico del nostro – vostro – INLAND. Quaderni di cinema. Lo è innanzitutto grazie al parco autori, mai [...]
Dylan Dog - Nostro orrore quotidiano
Detective dell’Occulto, Indagatore dell’Incubo, Esploratore di Pluriversi: come definire altrimenti Dylan Dog, dal 1986 residente al n. 7 della londinese Craven Road? Le sue avventure – che affrontano tutti gli [...]
Dino Buzzati - Nostro fantastico quotidiano
Vi sono autori, come disse una volta Conan Doyle, che «hanno varcato una porta magica». Tra questi spicca Dino Buzzati, che ha condotto il fantastico nel cuore pulsante della materia. [...]
William Lustig

William Lustig

Inland n. 13/2020
Gennaio 2015, riunone di redazione: si discute a proposito della nascita di INLAND. Quaderni di cinema. A chi dedicare i primi tre numeri? Idee tante, unanimità poca. Restano quattro progetti, [...]
Jorge Luis Borges - Il Bibliotecario di Babele
Jorge Luis Borges è un autore oceanico, un crocevia di esperienze, storie, civiltà e piani dell’essere, un caleido­scopio nel quale il passato si fa futuro e il futuro si rispecchia [...]
Antonio Bido

Antonio Bido

Inland n. 11/2019
Girata la boa del decimo numero, INLAND. Quaderni di cinema compie altri due significativi passi in avanti. Innanzitutto ottiene il passaporto. A rilasciarlo è stato il Paradies Film Festival di Jena [...]
Carlo & Enrico Vanzina

Carlo & Enrico Vanzina

Inland n. 7/2018
INLAND. Quaderni di cinema numero #7 nasce nell’ormai lontano dicembre 2017, in un bar di Milano dove, di fronte al sottoscritto, siede Rocco Moccagatta, firma di punta di tutto quel [...]
Lav Diaz

Lav Diaz

Inland n. 3/2017
È da tempo che noi di INLAND pensiamo a una monografia dedicata a Lav Diaz. Doveva essere il numero #1, l’avevamo poi annunciato come #2, l’abbiamo rimandato in entrambe le [...]
Mike Flanagan

Mike Flanagan

Inland n. 16/2023
Lo specchio è un simbolo polisemantico. Investe la sfera delle apparenze, ma anche quella dei significa(n)ti. Chiama in causa l’estetica, la filosofia e, insieme, la psichiatria. È l’uno che contiene [...]
Manetti Bros.

Manetti Bros.

Inland n. 14/2022
Febbraio 2020. Inland. Quaderni di cinema numero #13 va in stampa con una nuova veste. Brossura, dorso rigido, grammatura della copertina aumentata. Il numero è dedicato a William Lustig, alfiere [...]
Lune d'Acciaio - I miti della fantascienza
Considerata da un punto di vista non solo letterario, la fantascienza può assumere oggi la funzione un tempo ricoperta dai miti. I viaggi nello spazio profondo, le avventure in galassie [...]
Rob Zombie

Rob Zombie

Inland n. 1/2015
Con la parola inland si intende letteralmente ciò che è all’interno. Nel suo capolavoro INLAND EMPIRE, David Lynch ha esteso la semantica terminologica a una dimensione più concettuale, espansa e [...]
Pupi Avati

Pupi Avati

Inland n. 10/2019
Numero #10. Stiamo diventando grandi. Era da tempo che pensavamo a come festeggiare adeguatamente questa ricorrenza tonda, questo traguardo tagliato in un crescendo di sperimentazioni editoriali, collaborazioni, pubblicazioni sempre più [...]
Philip K. Dick - Lui è vivo, noi siamo morti
Celebrato in film, fumetti e serie tv, Philip K. Dick ha stregato gli ultimi decenni del XX secolo. Ma il suo immaginario era talmente prodigioso che, a furia di sondare [...]
Sergio Martino

Sergio Martino

Inland n. 5/2017
Giunto al quinto numero, INLAND. Quaderni di cinema affronta uno snodo cruciale, fatto di significative ed emblematiche svolte che segnano uno scarto, un’apertura rispetto alla precedente linea editoriale. Innanzitutto la scelta del [...]
Carlo Verdone

Carlo Verdone

Inland n. 12/2019
"Vi ho chiesto di mettere la mia moto Honda Nighthawk in copertina perché su quella moto c'è passato il cinema italiano. Su quella moto io sono andato e tornato da [...]
Rob Zombie Reloaded

Rob Zombie Reloaded

Inland n. 8/2019
Giunto all’ottavo fascicolo, INLAND. Quaderni di cinema riavvolge per un attimo la pellicola della sua breve ma significativa storia, tornando a percorrere i passi compiuti nel 2015 quando aveva aperto [...]
America! America? - Sguardi sull'Impero antimoderno
L’impero statunitense ha sempre generato nella cultura italiana reazioni contrastanti, che spaziano da un’esaltazione semi-isterica a una condanna a priori, altrettanto paranoica. Sembra sia pressoché impossibile, per chi si confronta [...]
Dario Argento

Dario Argento

Inland n. 15/2022
Tutto è nato da Occhiali neri (2022). Dalla sua visione, certo, ma anche dal dibattito che il film ha riaperto a proposito di Dario Argento e di tutto ciò che [...]
Walt Disney - Il mago di Hollywood
«Credo che dopo una tempesta venga l’arcobaleno: che la tempesta sia il prezzo dell’arcobaleno. La gente ha bisogno dell’arcobaleno e ne ho bisogno anch’io, e perciò glielo do». Solo un [...]
4-4-2 - Calciatori, tifosi, uomini
Nel calcio s’intrecciano oggi le linee di forza del nostro tempo; talvolta vi si palesano le sue fratture, i suoi non-detti. Ecco perché il quattordicesimo fascicolo di «Antarès» è dedicato [...]
Nicolas Winding Refn

Nicolas Winding Refn

Inland n. 4/2017
Perché Nicolas Winding Refn? La risposta è semplice: perché, piaccia o no, è un autore che, più di altri, oggi ha qualcosa da dire. Sebbene sempre più distante dalle logiche [...]
Michele Soavi

Michele Soavi

Inland n. 6/2018
Il nuovo corso di INLAND. Quaderni di cinema, inaugurato dal numero #5, dedicato a Sergio Martino, è contraddistinto da aperture al cinema italiano, al passato, a trattazioni che possano anche [...]

Best seller

Autobiografia involontaria
Maurizio Nichetti è famoso come regista di Ratataplan, Ho fatto splash, Ladri di saponette, Volere volare, che sono stati visti [...]

Articoli piu' letti