Emanuele Rauco

Pablo Larraín. Il corpo e la storia
A 50 anni dal golpe che portò al potere Pinochet, Pablo Larraín è forse il più famoso, amato e premiato dei registi sudamericani, che alla dittatura in Cile ha dedicato buona parte dei suoi film (Tony Manero, Post Mortem, No. I giorni dell'arcobaleno, Neruda). Figlio ribelle e provocatore di una famiglia di destra, vicina al regime dittatoriale, Larraín ha raccontato i lati oscuri del suo Paese d’origine, gli orrori di quel mondo ma anche gli eroi che hanno cercato di tirarlo fuori dalle tenebre, come Pablo Neruda o i pubblicitari che fecero cadere il regime. Larraín però è anche il principale narratore delle [...]
Cartaceo
ISBN: 9788882485290
€ 16.00
Noah Baumbach. Crisi & misfatti
Molti narratori non ancora affermati si sono sentiti consigliare di raccontare solo ciò che conoscono. Si dà il caso però che molti veri narratori ottengano grandi risultati senza spostarsi dal salotto di casa: Salgari non superò mai il tratto Verona-Torino, ma nessuno lo direbbe leggendo le avventure del suo Sandokan. Noah Baumbach, allo stesso modo, di rado si è mosso da New York, ma guardando a sé è riuscito a raccontare le crisi della sua generazione meglio di tanti altri. Figlio artistico di Woody Allen e della scena americana nineties, ha reso divertenti e toccanti strappi familiari e accidentati percorsi identitari, [...]
Cartaceo
ISBN: 978-88-8248-478-1
€ 4.99
Ebook
ISBN: 978-88-8248-478-1
€ 1.99

riviste

È unanimemente riconosciuto come uno tra i peggiori film di Dario Argento, eppure anche nella sua scarsa riuscita Il cartaio dice qualcosa di interessante sull’arte del suo autore e sulla Settima arte italiana di genere. Anzi, riesce a dirlo proprio in virtù della sua qualità molto relativa. Perché Il cartaio è una specie di testamento di un tipo di cinema e di un mercato còlti nel momento in cui il loro pubblico sta passando definitivamente alla televisione, al termine di un ventennio preparatorio alla migrazione. Il film cerca di rivolgersi e strizzare l’occhio proprio a quel pubblico, proprio a quel mercato, [...]
Tratto da Dario Argento n 15/2022
Se è vero che la forma autobiografica è una parte consistente del cinema di Pupi Avati, è altrettanto vero che al fondo dell’ispirazione personale del regista si può trovare la musica. Soprattutto il jazz, suo vero sogno giovanile, come scrive nell’autobiografia: «Il mio sogno era diventare un grande clarinettista jazz. Ma un giorno nella nostra orchestra arrivò Lucio Dalla. All’inizio non mi preoccupai più di tanto, perché mi pareva un musicista modestissimo. E invece poi ha manifestato una duttilità, una predisposizione, una genialità del tutto impreviste: mi ha tacitato, zittito, messo all’angolo. Io a un certo punto ho anche pensato [...]
Tratto da Pupi Avati n 10/2019
«Non mi va che fai finta di godere», canta Vasco Rossi sui titoli di testa. E infatti nel prologo abbiamo visto Alice fingere di godere, doppiando un film erotico. In pochi minuti Verdone dice molto della sua protagonista, ma anche questa è una finzione, perché dietro Alice c’è un’altra persona, un altro tipo di donna. Per il regista Ornella Muti è il simbolo del ciclone che distrugge in buona fede le vite di chi le sta intorno: dopo Io e mia sorella (1987), Stasera a casa di Alice (1990) declina questa sorta di “versione commedia all’italiana” della Melanie Griffith di Qualcosa [...]
Tratto da Carlo Verdone n 12/2019

Best seller

Autobiografia involontaria
Maurizio Nichetti è famoso come regista di Ratataplan, Ho fatto splash, Ladri di saponette, Volere volare, che sono stati visti [...]

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