Sull’esoterismo islamico

Gustavo Mayerà
Dino Buzzati – Nostro fantastico quotidiano n. 13/2018
Sull’esoterismo islamico

In un periodo storico come quello che stiamo vivendo, in cui ogni questione è affrontata in ossequio alle logiche perverse dello scandalo, è d’obbligo imporsi di tanto in tanto un momento per meditare e tentare di riappropriarci di quelle facoltà di giudizio purtroppo diventate così démodé. Questo discorso dovrebbe valere sempre, ma in riferimento ad alcuni contesti come quello islamico, in cui un cocktail micidiale di distorsioni dottrinali e mediatiche ha prodotto ormai ferite profondissime, è diventato impellente che la sfrenatezza delle opinioni lasci spazio a una quieta ricerca della verità. L’esoterismo islamico di Alberto Ventura è un libro che ci aiuta in questo esercizio, perché, attraverso la chiara pacatezza dello stile e quell’ordine universale che ne segna le tappe, ci offre la possibilità di cogliere il fenomeno islamico nella sua essenza. L’esoterismo islamico è un trattato dottrinale che, partendo dal Principio, espone la complessa metafisica del sufismo o tasawwuf – il fenomeno esoterico islamico di gran lunga più diffuso – in una sintesi mirabilmente completa e chiara, nonostante la vastità dell’argomento. Parlando di esoterismo islamico si potrebbe pensare a un fenomeno marginale o estremamente elitario e ristretto, come in effetti è stato per manifestazioni simili nella storia cristiana. Al contrario, il sufismo è un pilastro fondamentale della dottrina islamica, che deve gran parte della propria fioritura e diffusione proprio a maestri sufi, ma ha anche una pervasiva presenza numerica sul territorio: una singola confraternita sufi – e ve ne sono svariate – ha più aderenti del fondamentalismo nel suo complesso. Purtroppo però questa realtà, mossa per lo più da istanze spirituali, rituali e cultuali, ha risonanza minore delle bombe, che, non a caso, hanno nei santuari sufi uno dei loro obiettivi prediletti. L’acerrimo nemico dei fondamentalisti, guidati dal loro bieco e degenerato letteralismo, non può che essere identificato nella profonda spiritualità, nella ricchissima simbologia e nelle illuminate anagogie della tradizione esoterica, che, nonostante tutto, riesce ancora a prosperare nel mondo islamico, garantendo che l’essenza più profonda del messaggio di Maometto possa essere conservata intatta attraverso i tumulti dei secoli.

È dunque duplice il merito di quest’opera, che da un lato sintetizza con chiarezza un fenomeno così vasto e dall’altro presenta agli europei un aspetto dell’Islam tanto importante quanto poco conosciuto in Occidente, principalmente dal punto di vista dottrinale.

Fin dalle prime pagine ci si rende subito conto di avere di fronte un’opera che richiede certamente una buona concentrazione, ma solo a causa della profondità degli argomenti trattati e non di certo perché sia rivolta agli specialisti del genere. Anzi, è chiarissimo l’autore, nel capitolo introduttivo, nell’affermare che: «La comprensione del fondo della metafisica non è affare di “specialisti”, a qualunque genere essi appartengano, ma rileva dall’ordine della verità universale: una verità che non può essere appannaggio esclusivo di alcuni individui, e tantomeno di una ristretta cerchia di eruditi, per i quali la comprensione reale e profonda di una dottrina è l’ultima delle preoccupazioni».

Detto ciò, il libro di Ventura è indubbiamente di grande aiuto per chi studia cose islamiche e, ovviamente, ancor di più per chi è specializzato nelle questioni più strettamente dottrinali o genericamente esoteriche, rappresentando una sintesi utilissima per orientarsi nel complesso mondo della dottrina sufi. Siamo di fronte a un testo rivolto a un pubblico vasto, ma allo stesso tempo caratterizzato da saldi fondamenti scientifici. Va anche detto che l’impronta scientifica dell’autore è, per così dire, permeata dai caratteri tipici della scienza tradizionale, che gli appassionati di dottrine orientali o dell’Occidente premoderno apprezzeranno certamente. Questi lettori saranno indubbiamente felici di trovare nelle sezioni delle librerie dedicate alle filosofie orientali, oltre all’enorme letteratura sull’India e le sue tradizioni, anche un’opera sul sufismo, peraltro priva delle solite folcloristiche note new age.

Infine, un aspetto particolarmente stimolante è costituito dai molteplici riferimenti alle più diverse tradizioni: indiana, cinese, persiana e, ovviamente, cristiana, peraltro prendendo spunto, in quest’ultimo caso, da personaggi affascinanti, benché meno noti ai più, come Scoto Eriugena, Gioacchino da Fiore, Meister Eckhart e altri.

Cristianesimo e Islam sono religioni vicinissime. Entrambe figlie del mondo semitico e della cultura greca, pur con ulteriori diverse connessioni, sono religioni dirimpettaie, le cui storie s’intrecciano per quasi un millennio e mezzo. Tutto ciò rende lo studio dell’Islam coinvolgente per un occidentale, principalmente negli aspetti dottrinali, perché sempre vi troverà elementi per un arricchimento e una riscoperta della propria cultura, della propria stessa spiritualità e, in definitiva, di sé.

Alberto Ventura, L’esoterismo islamico, Adelphi, Milano 2017, pp. 212, € 14,00.

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