Attenti a quei due! Che ci fanno Maurizio Cabona e Stenio Solinas in un paesino sperduto della Sicilia, a presentare un libro in un circolo Arci? Cos’è successo? Si sono avverate le parole del profeta Isaia (11,6-8) e «il lupo dimora insieme con l’agnello, la pantera si sdraia accanto al capretto, il vitello e il leoncello pascolano insieme», ecc.? O il katékon di Massimo Cacciari ha smesso di frenare il sistema dalla sua inevitabile, costante deriva e si approssima l’Apocalisse? Insomma, si parla di quelli che furono i più colti, intelligenti, sofisticati esponenti della (minoritaria per definizione) Nuova Destra e [...]
Forse con un po’ di ironia, il titolo di questa recensione riprende il nome dell’autobiografia politica di Ingrao, il leader della corrente di Sinistra all’interno del Partito Comunista Italiano del periodo repubblicano. Al di là di battute ed etichettature, il libro di Stenio Solinas, “Gli ultimi Mohicani. Quel che resta della politica” (Bietti, 2013), racconta un percorso concettualmente simile, benché all’interno di un’opposta cultura politica: cambiare la Destra (non la Sinistra), standovi al di dentro, nella materialità delle sue contraddizioni e nei limiti delle sue classi dirigenti – sempre che si siano prodotte classi dirigenti, e non piccoli apparati transitati attraverso fasi, [...]
Ha ancora senso parlare di politica, scrivere di politica, discutere di politica, accapigliarsi per la politica, amare la politica, odiare la politica, vivere di politica? Ha ancora senso tutto ciò quando la politica non c’è più? È la domanda di fondo che sottintende al saggio di Stenio Solinas uscito da pochi giorni per Bietti Edizioni, Gli ultimi mohicani, che ha l’esplicito sottotitolo Quel che resta della politica. Una breve analisi di una sessantina di pagine sulla contemporaneità, al quale seguono altrettante pagine di déja vu, in buona parte autobiografiche, non a caso definite dall’autore «Come eravamo» e dedicate agli Anni Settanta e Ottanta.
Solinas non [...]
Comunque la pensiate leggere un pamphlet come questo istruisce e soccorre. Ma non lascia neanche un resto di speranza, un’ombra di belle illusioni per chi crede ancora che la politica sia qualcosa di più serio e appassionante di una sterile recita tra caste di privilegiati e populismi fintamente opposti, privi di idealità, di ancoraggio sociale e di visione del mondo. Come accade oggi tristemente in Italia. Gli ultimi Mohicani è un bel libro di Stenio Solinas. Solinas è giornalista e scrittore, responsabile di pagine culturali, inviato speciale de Il Giornale.
È un giramondo e un narratore colto e sofisticato di viaggi intrapresi a disegnare [...]
“È meglio avere dei pentimenti che dei rimpianti”, recita un vecchio adagio. Beh, non sappiamo se quelli che Stenio Solinas consegna a “Gli ultimi Mohicani” (Bietti, pp. 122, euro 13) abbiano più il colore degli uni o degli altri. Forse siamo di fronte a una tessitura policroma, a futura memoria o a presente ammonizione.
Perché Stenio, mescolando irriverenza e disincanto, amarezza e ironia, struggente nostalgia e polemico fervore, racconta la sua, la nostra generazione, che, diciamolo in maniera brutalmente “tranchant”, nacque “mohicana” e probabilmente “mohicana” morirà. E, se volete squarciare il velo metaforico, andate a leggervi il romanzo di James Fenimore [...]
Fu una sera, in un circolo Arci della Sicilia profonda. Stenio Solinas, intellettuale di destra, partecipava a un dibattito. Un uomo cieco, appoggiato a un bastone, protesta: “Ma chi minchia andiamo invitando? Mica mi incantano, sempre fascisti sono”. Appoggiato al suo bastone bianco, l’uomo “fissa” Solinas che fuma un sigaro. “Sentisti?”, gli dice. “Sì, è senza offesa siete come l’ultimo dei Mohicani”, la risposta. E quello, ridendo: “Sono? E voi allora? Siamo gli ultimi Mohicani”.
Superstiti. Ultimi di una specie. Condizione di sopravvissuti. La risposta dell’uomo scatena in Solinas una sorta di amaro, affascinante amarcord. “La mia è stata l’ultima generazione [...]
Ray Bradbury (1920-2012) è uno dei grandi maestri della letteratura fantascientifica: autore di capolavori come Cronache marziane e soprattutto Fahrenheit 451 , è stato anche un prolifico produttore teatrale, un efficace consulente di urbanistica e un apprezzato sceneggiatore per registi del calibro di Alfred Hitchcock e John Huston, per cui scrisse il copione di Moby Dick.
Meno conosciuto è il suo lato di acuto polemista e brillante critico della società, aspetto, questo, che emerge nelle sue numerose interviste -nell'arco di sessant'anni di carriera sono più di duecento- le più significative delle quali sono raccolte in un volume curato da Gianfranco de [...]