
Sul finire degli anni di piombo un giovane studente bohémien, militante della sinistra rivoluzionaria, rimasto senza casa, si vede costretto ad accettare l’ospitalità disinteressata di un personaggio enigmatico e squilibrato, pseudo psicanalista, ex esponenete del ’68, soprannominato “l’Assassino”. Di lì a poco la casa, oltre che luogo di perenne angoscia e di terrore per l’ospite e le sue occasionali compagne. diviene luogo di incontro dei più strani personaggi – pazzi, folli e sciagurati –, che gridano tutta la loro rabbia nei confronti della società borghese. Memorie dalla casa del pazzo è un libro ironico, sarcastico e grottesco, che ripercorre i passi di un movimento – quello del ’77 – quasi fossero quelli di una Armata Brancaleone. Che ha però provato, tra sogni e contraddizzioni, a metter tutto sottosopra.