Andrea Rurali

Andrea Rurali lavora nella redazione cinema di Mediaset e si occupa della programmazione del canale Cine34. È il co-fondatore e direttore del webzine CineAvatar.it. Tra le sue pubblicazioni, il saggio Il mio nome è western italiano nel volume Quando cantavano le Colt. Enciclopedia cine-musicale del western all’italiana (2017).

riviste

«Il cinema è uno specchio dipinto», diceva Ettore Scola. Non è difficile mappare questo pensiero nella geografia del suo cinema, nelle arterie pulsanti dei suoi film, travolti da un umanesimo di fondo talmente maturo da rendere le storie e i personaggi uno spaccato limpido del mondo concreto. Perché il cinema non è solo un mezzo di rappresentazione, ma un catalizzatore inesauribile di racconti, il principe dello storytelling abile a veicolare messaggi indicando le coordinate della sua diffusione. Un medium caldo e partecipato, capace di piegare la realtà alle leggi della finzione, ma altresì attento a non alterare la sua natura, [...]
Tratto da Dario Argento n 15/2022
1975. Aveva ventotto anni Stephen King quando uscì Le notti di Salem, il suo secondo romanzo, scritto dopo il folgorante esordio Carrie. La rotta da seguire era tracciata ed era horror, filone perfetto in cui riversare le impurità umane e le paure ancestrali radicate nell’inconscio collettivo. Là dove la linea teorica della psicanalisi junghista può trovare domicilio negli archetipi del racconto, nel gorgo del mondo reale e nelle sue oscure deformità. King credeva fermamente nell’ineluttabilità del destino, nel disegno imprevedibile del mistero e nella fatalità all’origine delle cose. Decise di non trascurare il suo “sesto senso”, i segnali che la sorte gli [...]
Tratto da Mike Flanagan n 16/2023
Giustizia e vendetta. Attorno a questi concetti ruota il vasto immaginario tematico che ha segnato il repertorio cinematografico di un’epoca, dalla fine degli anni Sessanta fino al cuore pulsante degli Ottanta: un ventennio denso di storie e racconti, visioni e raffigurazioni incasellate nel cluster dei cosiddetti “vigilante film”. Lungometraggi, appunto, in cui i protagonisti vìolano la legge per compiere atti di rivalsa privata o follia (in)giustificata. Occorre però tornare indietro nel tempo per intercettare le produzioni che, meglio di altre, rappresentano le correnti concettuali e i topoi del genere. Ne sono prova il belluino Django di Sergio Corbucci (1966) e l’eversivo [...]
Tratto da William Lustig n 13/2020

Best seller

Autobiografia involontaria
Maurizio Nichetti è famoso come regista di Ratataplan, Ho fatto splash, Ladri di saponette, Volere volare, che sono stati visti [...]

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