
Non è semplice definire Julius Evola, e i giudizi sulla sua opera non fanno che confermarlo: per alcuni è un luciferino “cattivo maestro”, per altri una specie di messia. È una doppia mitologizzazione a polarizzare il dibattito sulla sua figura: ogni volta che si parla di lui, c’è chi continua a gridare allo scandalo, invocando censure e “cordoni democratici”. Dietro a questi luoghi comuni si nasconde la sfaccettata e affascinante personalità di un dadaista e filosofo, orientalista e storico delle religioni, cultore di magia ed esoterismo, vicino al regime mussoliniano ma giudicato “antifascista” dall’Ovra, teorico di un razzismo delle tinte [...]