La locandina di Occhiali neri, con il volto di una giovane donna schizzato di sangue e l’immagine dell’assassino riflessa dalle lenti nere, sembra presagire un film scatenato e selvaggio, forse anche pop per la sua citazione del manifesto di Essi vivono di John Carpenter (1988).
Ma Occhiali neri è tutt’altro. È un film che mette al centro la sofferenza, la difficoltà del vivere, l’oscuramento di un’identità.
«Quando c’è un’eclisse, probabilmente si fermano anche i sentimenti» – diceva Michelangelo Antonioni – «La luce diventa altra, le persone si fermano a guardare il cielo, e poi arriva il buio». Il regista avrebbe voluto inserire, [...]
Tratto da Dario Argento n 15/2022