Se si considera l’horror del nuovo millennio come un capitolo a sé stante all’interno della storia del genere, allora non si può fare a meno di pensare a Rob Zombie come al suo esponente più profondamente americano: tanto nella forma quanto nello spirito, il regista incarna un sentire e un pensare la materia trattata come un campo di battaglia disseminato di indizi, simboli, maschere e, appunto, feticci. Infatti, esattamente come accade nella sua produzione discografica (quella attuale da solista e quella precedente con i White Zombie), il suo cinema si configura come un vero e proprio percorso all’interno di un [...]
Tratto da Rob Zombie Reloaded n 8/2019/