«Un uomo si alza al mattino e comincia a dire: “18, 18, 18”. Finché un altro che lo segue gli chiede: “Scusi, ma perché dice sempre 18?” “Ecco un altro che nun se fa’ li cazzi sua! 19…”».
Quello che era diventato il titolo di uno dei pezzi comici più famosi di Gigi Proietti,
è anche un numero magico, che ritorna con la stessa ripetitività della barzelletta nella data di nascita, e di morte, dell’“ottavo colle di Roma”: il 2 novembre. In che modo, ce lo spiega l’autore di questo libriccino, romano doc e appassionato
conoscitore del più simpatico degli tzadik, che ci ha salutati nel giorno del suo ottantesimo compleanno, già un anno fa.
Tra esordi canterini, exploit vernacolari, tanto teatro, incursioni nel cinema d’autore e doppiaggi diventati mitici, il ritratto del nostro più grande one-man-show.