Non nasconderemo l'interesse, la soddisfazione e il gusto che abbiamo provato nella lettura di Cinema dell'assurdo – I film di Martin McDonagh di Francesco Cianciarelli, ultima uscita della preziosissima collana “Bietti Fotogrammi” e prima monografia pubblicata in Italia sull'opera cinematografica del drammaturgo e regista angloirlandese. Benché possa apparire sintetico, il volume si segnala per la sua completezza, avendo il pregio di essere strutturato in maniera intelligente (la prima parte descrive per sommi ma precisi capi la poetica del regista seguendo tematiche e aspetti ricorrenti; la seconda è dedicata all'analisi dei film uno per uno, dall'esordio con il corto Six Shooters [...]
In attesa di Wild Horse Nine, Francesco Cianciarelli firma il primo studio italiano dedicato a Martin McDonagh: Cinema dell'assurdo
(Bietti, pagg. 96, 4,99 euro). Dal cortometraggio Six Shooters al pluripremiato Gli spiriti dell'isola
(passando per In Bruges, 7 psicopatici e Tre manifesti a Ebbing, Missouri), l'autore esplora la poetica del commediografo, sceneggiatore e regista anglo-irlandese, resa unica dalla compresenza di quattro elementi-cardine: l'umorismo nero, gli improvvisi scoppi di violenza (spesso ricollegabili all'elemento grottesco), la volontà di attraversare liberamente i confini del genere e la centralità della narrazione, con cui, complice l'impianto drammaturgico di matrice teatrale, riesce sempre a sovvertire le aspettative.
Angela Bosetto ©cinematografo.it giugno 2025
Cinema dell'assurdo. I film di Martin McDonagh è il libro fresco di stampa pubblicato per la casa editrice Bietti dal giovane critico orceano Francesco Cianciarelli, docente in Svizzera. È il primo studio che in Italia viene dedicato alla filmografia del regista, sceneggiatore britannico di origini irlandesi. Cianciarelli ha presentato il libro a Brescia al Piccolo Cinema Paradiso (Teatro Idra, via Moretto 78) e lo presenterà al cinema Moretto domenica 15 giugno (alle 10:50).
McDonagh, 55 anni, è autore di lungometraggi amati e conosciuti dal grande pubblico e premiati in concorsi internazionali. "Il suo film più famoso e meglio riuscito fino ad ora [...]
A volte possono bastare un poker di lungometraggi e i nervi saldi, per costruirsi un'aura da regista cult. Certo, esordire con un corto da Oscar aiuta. È quanto accaduto a Martin McDonagh, acclamato in particolare per In Bruges (2008) e Tre manifesti a Ebbing, Missouri (2017). Senza fretta e con sguardo autoriale intenso, in vent'anni e 4 film il cineasta e drammaturgo inglese con origini irlandesi è diventato una figura leggendaria nel panorama internazionale.
Ne ripercorre la parabola artistica il saggio Cinema dell'assurdo. I film di Martin McDonagh (Bietti, 94 pp., 4,99 euro) a firma del critico cinematografico Francesco Cianciarelli. Orceano di stanza a Bellinzona, [...]
Fabrizio Fogliato è un critico cinematografico e storico del cinema. Con la rabbia agli occhi di recente pubblicazione per Bietti Edizioni ripercorre le tappe e i contenuti dei principali film noir italiani.
Libro molto corposo (768 pagine) e interessante, l’Autore analizza gli itinerari psicologici nel cinema criminale italiano, suddividendo il volume in vari capitoli che affrontano temi contenuti nelle migliori pellicole dell’Età dell'oro del cinema, le figure di Carlo Emilio Gadda, le storie di violenza e criminalità a Roma, e anche la pedagogia nera e le strategie di manipolazione.
Il libro analizza come il cinema italiano rappresenta i personaggi criminali, concentrandosi sugli aspetti psicologici e sulle [...]
Raccontare i film di Martin McDonagh è una cosa che andava fatta: in un panorama ricco e variegato come quello della letteratura saggistica di cinema in Italia, mancava ed era ora che il vuoto venisse colmato, bravo Francesco Cianciarelli a farlo e Bietti a pubblicare questo breve saggio che arricchisce la collana Fotogrammi, fatta di agili e veloci (ma non per questo superficiali) saggi sugli aspetti più vari del settore.
Cinema dell'assurdo. I film di Martin McDonagh affronta solo una parte dell'arte del commediografo e regista anglo-irlandese, tralasciandone tutta la carriera teatrale per esigenze di spazio e concentrandosi sui film e [...]
Uno studio approfondito, in italiano, sul cinema di Martin McDonagh non era ancora stato pubblicato e nel proporlo (per le Edizioni Bietti) Francesco Cianciarelli ha scelto un titolo sicuramente di richiamo, ma non di certo per mere ragioni di marketing editoriale
"Cinema dell’assurdo" è infatti un’etichetta che ben si può adattare alla filmografia di Martin McDonagh, regista londinese di origini irlandesi che ha al suo attivo un cortometraggio premiato con l’Oscar e quattro lungometraggi di cui si è parlato a volontà, nel male e – soprattutto – nel bene.
La cifra di McDonagh è infatti quella di affrontare situazioni assurde e paradossali con uno [...]
È il 7 aprile del 1977, una Mercedes blu è ferma al semaforo rosso sulla strada per la Corte di cassazione di Karlsruher. Appostata in una stazione di servizio, una moto di grossa cilindrata scatta sull’asfalto. I due passeggeri sconosciuti indossano tute da biker ed il volto celato da caschi integrali.
Non appena l’auto riprende la sua corsa, la Suzuki si affianca: una raffica di colpi trapassa le lamiere, i proiettili scuotono l’aria e strappano carne. L’auto, colpita, rantola agonizzante sul palo di una vicina recinzione.
Il procuratore generale federale della Germania Ovest, Siegfried Buback, apre la portiera ed esce dall’auto per [...]
SE SI VEDONO, uno dopo l’altro, Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, Sacco e Vanzetti, La classe operaia va in paradiso e Il caso Mattei, “non ci si sottrae al dubbio di trovarsi ancora di fronte a quel fenomeno molto italiano del mostro che viene dal nulla, di quello molto bravo [...] con alle spalle non una schiera di concorrenti battuti ma semplicemente il deserto”.
Lo affermava Corrado Augias già nel 1971 e vale ancora oggi, a trent’anni dalla scomparsa, per Gian Maria Volonté, l’attore che avrebbe voluto saper raccontare il vento e che Tullio Kezich definiva [...]
Giuseppe Del Ninno porta il lettore attraverso un'indagine che fa rivivere trame, intrighi e indolenze della Capitale
Antefatto. Una ventina d'anni fa, un racconto di Giuseppe Del Ninno vinse il premio Giallo-Estate indetto dal Giallo Mondadori e assegnato da una giuria presieduta da Laura Grimaldi, ovvero la Cassazione in materia. Il racconto si chiamava La vedova e più tardi si trasformò in un romanzo che, quando lo lessi, ancora fresco di dattiloscritto, mi appassionò. Per quanto anche allora scrivessi libri, avevo una scarsa dimestichezza con l'industria editoriale in genere, e in particolare con quella che ha a che fare con [...]