Muse, angeli, bambine, fantasmi imprendibili, scienziate attratte dal buio: le figure femminili del cinema di Michele Soavi compongono un ritratto sfaccettato in cui le variazioni dell’archetipo riconducono a una sola “donna” che domina l’immaginario del regista. Si tratta di un essere enigmatico in stretto contatto con le forze dell’oscurità, capace di trasformarsi, di confluire in corpi differenti; creatura indefinita e indefinibile, divisa tra la luce razionale del giorno e un inconscio desiderio di tenebra, quasi un richiamo ancestrale cui è impossibile sottrarsi. Ma è anche una donna-attrice, un personaggio in cerca d’autore: continuamente creata e distrutta sullo schermo, oggetto del [...]
Tratto da Michele Soavi n 6/2018