Comment s’en sortir sans sortir è il titolo di un film realizzato nel 1989 da Raoul Sangla, il cui protagonista performa, o meglio “balbetta”, le proprie poesie. Nel filmato – commenta André Velter – vediamo un piccolo uomo vestito di nero, che si muove come fosse una nota su un pentagramma o un carattere di stampa su una grande pagina bianca. Con perfetta sobrietà, il regista riesce a dischiudere una dimensione magica, a catturare e trasmettere una sequenza d’istanti, in una fusione quasi alchemica. Il personaggio si muove appena, abbozza una danza immobile che lo costringe in bilico su uno [...]
Tratto da Il paradosso romeno – Eliade, Cioran e la «giovane generazione» n 7/2014