Matteo Mollisi

Classe 1996, studia filosofia a Milano. È membro della redazione culturale de L’intellettuale Dissidente. In Jorge Luis Borges ritrova, tra le altre cose, l’eco di una salda verità: la modernità talvolta annoia, la metafisica mai.

riviste

Poiché la vita è in fondo un dialogo con la morte, ci si aspetta di trovare in quest’ultima una parola assolu­ta, inviolabile, definitivamente riecheg­giante nella dialettica dell’esistenza e della letteratura. Nell’opera e nella vita di Jorge Luis Borges questa dialettica è intessuta dai tremendi specchi che mol­tiplicano il reale come le ipostasi gnosti­che, i labirinti complessi, l’afflato onirico totale, il periodico ripetersi della biblio­teca-universo già profilatosi nel pensiero orientale, greco e nietzschiano, l’assolu­tezza del mistero del tempo e degli spazi, l’onnipresente verità della finzione, la vertigine. Tuttavia, è alla morte a essere affidata la parola totale, e al sostrato fisi­co [...]
Tratto da Jorge Luis Borges – Il Bibliotecario di Babele n 12/2017

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