
Voci notturne. Il mondo magico di Pupi Avati
Andrea ScarabelliTrasmesso dalla Rai nell’autunno del 1995, lo sceneggiato cui è dedicato questo agile volumetto è uno straordinario condensato degli interessi del suo autore, Pupi Avati, tra i cineasti più metafisici del nostro Paese. Le cinque leggendarie puntate di Voci notturne contengono infatti elementi eterogenei, ma concordi nell’alludere a una dimensione diversa da quella che siamo soliti frequentare tutti i santi giorni. Un orizzonte degli eventi oscuro e perturbante, da cui provengono messaggi che alterano il reale, generando una trama nella quale si confrontano alchimia e spiritismo, teosofia ed esoterismo, enigmatiche individualità e telefonate dall’aldilà. Un viaggio lungo millenni, che culmina in un omicidio rituale sulle rive del Tevere, chiamando in causa le architetture nascoste della Storia, le società segrete e i non detti di un passato insanguinato. Al centro c’è Roma eterna, solare e lunare, teatro di un’indagine decisamente fuori dal comune, sempre in bilico tra razionale e inesplicabile. Di fronte agli sbigottiti investigatori il paesaggio si anima, in cortili e scale, ponti arcaici e signorili palazzi del centro sempre in procinto di rivelare i propri arcani.
Il Fotogramma di Andrea Scarabelli va a completare la riflessione su Voci notturne presente nel best seller targato Bietti Il gotico padano. Dialogo con Pupi Avati, di Ruggero Adamovit e Claudio Bartolini (2009, 2019, 2025) che firma la prefazione al volumetto.