
Lars von Trier è probabilmente il regista europeo, e forse l’uomo, più discusso degli ultimi decenni: il creatore di Dogma 95 ha dato spesso scandalo con certe sue dichiarazioni e ha sempre diviso critica e pubblico diventando l’autore “controverso” per antonomasia. Da Le onde del destino a Nymphomaniac, da
Dogville a Melancholia, il danese ha elaborato immaginari oscuri, violenti e misteriosi. Questa monografia, la più completa in italiano e tra le più esaustive
sul cineasta, racconta l’opera e la personalità di Lars von Trier dalla giovinezza a oggi analizzando l’evoluzione di un artista multiforme e ossessivo. Grazie a
una grande quantità di fonti e a una lunga conversazione dell’autrice con von Trier in persona, la parabola del vincitore della Palma d’Oro 2000 con Dancer
in the Dark viene riletta tra mutamenti e ricorsività, dando luce inedita a una filmografia imperdibile della contemporaneità.
«Un giorno, a New York, mi imbattei in Isaach De Bankolé. Mi disse che l’indomani sarebbe andato a lavorare con Lars per un film intitolato Manderlay. Ero geloso e gli dissi scherzosamente che avrebbe dovuto dire a Lars di chiamarmi. Qualche settimana dopo arrivò una telefonata: era Lars. Mi disse che gli sarebbe piaciuto se fossi andato a lavorare con lui. Mi chiese se mi piacesse la grappa e se avrei bevuto con lui a pranzo. Risposi di sì».
Willem Dafoe, dalla prefazione