Il luogo sacro è uno spazio “completamente altro”, reso tale da un’epifania del divino. Che sia un santuario o una città, un bosco o una grotta, evoca sempre l’immagine del centro della manifestazione universale e il Sé racchiuso nel cuore. L’antica “geografia sacra” ha determinato in tutto il pianeta l’esistenza di luoghi simili, secondo precise leggi geomantiche. In questo saggio il tema è svolto nelle sue implicazioni metafisiche, per poi proporre una visione tipologica, che attinge tanto alla concreta esistenza storico-geografica dei luoghi sacri (da Lhasa alla Roma romulea, da Lourdes alla Pedra Pintada brasiliana) quanto ai miti esoterici di Shambhala e degli altri centri occulti della Terra. In un’epoca di desacralizzazione universale, il luogo sacro e il suo genius loci sono la base per un ritorno dell’uomo al centro di sé stesso, in armonia con l’anima mundi.