Tutto sul filo dei ricordi, della memoria, Al lupo al lupo (1992). Il Verdone nostalgico, tormentato, che fa risuonare le corde della malinconia dietro la tradizionale maschera del coatto, bonario e al contempo irriverente. Un Verdone che si mette in discussione, che scrive un capitolo della propria maturazione artistica attraverso una narrazione fluida e riflessiva, dai toni maremmani pastello, come di nature morte morandiane. Racconto di un vuoto, di un’assenza improvvisa che produce un pieno di senso, affetti, relazione: è il padre artista e scultore a sparire inopinatamente, quasi senza lasciare traccia, se non in una poesia evocativa e struggente, [...]
Tratto da Carlo Verdone n 12/2019