C’è un doppio movimento necessario a Halloween II per chiarire i termini del suo rapporto con tutto il cinema di Rob Zombie e con l’eredità pregressa della mitologia carpenteriana legata al boogeyman mascherato: è una sorta di doppio incipit, utile a consegnare le vicende dell’assassino seriale alla sfera dell’irrazionale e alla triangolazione realtà-sogno-Male cara al regista. Il primo vede Sheri Moon Zombie/Deborah Myers regalare al figlio Michael un cavallo giocattolo, negli anni della detenzione al manicomio criminale di Smith’s Grove: appena tre minuti, in cui la dimensione infantile del dono come consolazione dalla prigionia si stempera nel dialogo che suggella [...]
Tratto da Rob Zombie Reloaded n 8/2019/