«Confusione… Confusione… mi dispiace se sei figlia della solita illusione e se fai confusione… Confusione… Tu vorresti imbalsamare anche l’ultima e più piccola emozione… Confusione…»
Il fading fa svanire le ultime parole della canzone di Lucio Battisti e dall’altoparlante del radioricevitore UHF dell’astronave emerge prepotente il rumore di fondo, uno scroscio asemico dal quale qualche scienziato paranoico aveva invano cercato di discernere messaggi intelligenti di specie aliene. Tuttavia, nessun alieno aveva mai pensato di inquinare la purezza dell’etere con un segnale spurio, che con la sua consistenza avrebbe creato distonia nell’ineffabile, intelligente cristallinità dell’Universo.
È l’anno 80 dalla Fondazione dell’Impero, mi chiamo [...]
Tratto da Jorge Luis Borges – Il Bibliotecario di Babele n 12/2017