Domenico Monetti

Roma

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«Io non prego mai per i morti, io prego i morti. L’infinita sapienza e clemenza dei loro volti – come si può pensare che abbiano ancora bisogno di noi? Ad ogni amico che se ne va io racconto di un amico che resta; a quella infinita cortesia senza rughe ricordo un volto di quaggiù, torturato, oscillante» Cristina Campo Tra la fine degli anni Sessanta e gli inizi dei Settanta apparve un gruppo di opere inetichettabili, accomunate da un comune senso dell’“osare” nel visionario ai danni di una narratività di prammatica. Si pensi a film come Arcana (1972) di Giulio Questi, Col cuore in gola (1967) e L’urlo [...]
Tratto da Pupi Avati n 10/2019

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Autobiografia involontaria
Maurizio Nichetti è famoso come regista di Ratataplan, Ho fatto splash, Ladri di saponette, Volere volare, che sono stati visti [...]

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