Due anni dopo il puro horror di La terza madre (2007), Argento torna al giallo con una produzione internazionale afflitta da vicende travagliate. Il risultato è un film considerato fra i meno riusciti dell’autore, ma che presenta elementi di interesse su cui forse la critica coeva non si è pienamente soffermata. Su tutti il tema del doppio, che aleggia sull’opera sin dal titolo (riconducibile sia al genere, sia al soprannome del killer) e trova declinazione nei due ruoli affidati ad Adrien Brody, interprete sia del detective Avolfi, sia del killer.
«Anche per l’argentiano sfegatato diviene difficile difendere un film come Giallo»1: [...]
Tratto da Dario Argento n 15/2022