
Roberto Melchionda
Roberto Melchionda (1927-2020), arruolatosi appena sedicenne nella Repubblica Sociale Italiana, entra nel MSI nell’immediato dopoguerra, divenendo una delle voci più importanti dei cosiddetti “Figli del Sole”, la corrente “evoliana” e “spirituale” del MSI. In un ambiente culturalmente fertile e prolifico, il suo nome comincia a comparire su testate come «Asso di bastoni», «Il Nazionale», «Avanguardia Nazionale», «La Notte», «Il popolo italiano» e «Lotta politica», seguite negli anni successivi da «Ordine Nuovo», organo dell’omonimo Centro Studi, «Il Secolo d’Italia» e «Storia Verità». In questa frastagliata galassia si afferma come animatore di riviste: se nel 1956 lancia «Tabula Rasa», un decennio dopo fonderà con Barna Occhini e Sigfrido Bartolini il quindicinale fiorentino «Totalità», attivo per due soli – ma intensissimi – anni. Tra i suoi libri ricordiamo Il volto di Dioniso (Basaia, Roma 1984), Scritti per vocazione (Edizioni di Ar, Padova 2009) e La folgore di Apollo (Cantagalli, Siena 2015).