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George A. Romero. Appunti sull'autore
In occasione della personale dedicata al regista dal Lucca Film Festival 2016, Bietti Heterotopia propone questa piccola ma densa raccolta di saggi: non una monografia canonica, ma appunti critici da prospettive differenti. Così il libro riqulifica la portata politica di Romero, ridefinisce le sue allegorie, lo inserisce in una storia globale degli zombi, soppesa l'influsso su revenant e walking dead d'oggi, mette in dialogo la sua produzione con i fumetti, fa una piccola storia della ricezione critica... @a cura della redazione di FilmTv aprile 2016
«Il Giorno»: Storia di un’adolescenza oscena, ironica e ribelle
Perché un intellettuale francese ventottenne, ancorché già fornito di esperienze significative, sente il bisogno di scrivere la sua “autobiografia”? Domanda che nessuno si porrebbe se il soggetto non fosse Pierre Drieu La Rochelle (o qualcuno a lui affine, un Mishima per esempio). Nel caso dello scrittore francese è assolutamente pertinente. Pubblicando nel 1921 “Stato civile”, un consuntivo della sua infanzia, adolescenza e prima giovinezza - dunque della formazione - lo scrittore francese intende offrire a se stesso, sia pure in forma appena romanzata, uno specchio nel quale guardarsi. Un modo per collocare se stesso sulla via di un viaggio intrapreso [...]
Christopher Nolan. Il tempo, la maschera, il labirinto
Massimo Zanichelli, classe 1970 è giornalista, docente di cinema e scrittore, e ha dato da qualche mese alle stampe un saggio su Christopher Nolan (Christopher Nolan. Il tempo, la maschera, il labirinto, Bietti Heterotopia 2015). Quale migliore occasione per tornare a parlare di un regista assolutamente centrale nella cinematografia fantastica e al quale dobbiamo una delle più belle trilogie su Batman? Perché Nolan? Cos'è che a un certo punto le ha fatto venire la voglia di scrivere un libro su di lui? Al di là del fatto che siamo coetanei, perché è un regista che mi ha sempre affascinato, perché i suoi film [...]
«il Giornale»: Maledetta destra
Benedetti gli scrittori maledetti. Ogni scrittore del presente che voglia avere un futuro dovrebbe scegliersi come nume tutelare, come santo patrono, uno scrittore del passato capace di ritrovare un pubblico a ogni cambio di generazione e quindi, ad esempio, Céline e Drieu La Rochelle. Soltanto autori di tal fatta possono insegnare a durare, che è la cosa più importante anzi «la gran cosa» come scrive Hemingway in Morte nel pomeriggio. I gemelli diversi del maledettismo francese novecentesco avevano un metodo comune: dispiacere ai contemporanei. Secondo Céline la forza di un [...]
«Il Giornale»: Eroismo, sangue e decadenza. Autobiografia di Pierre
Stato civile esce nel dicembre del 1921. Quattro anni prima Drieu ha esordito, sempre per Gallimard, con una raccolta poetica, Interrogation, cui ha fatto seguito Fond de cantine. Mesure de la France è del novembre del 1922, La valise vide dell'agosto 1923, i racconti di Plainte contre inconnu, di cui farà parte, del settembre 1924... In un pugno d'anni c'è spazio, insomma, per un'attività di scrittore di tutto rispetto, così come sul versante delle esperienze di vita vanno messi nel conto studi universitari brillanti e poi deludenti, quattro anni di guerra, una ferita a Charleroi, un'altra al Godat, una terza a [...]
«l'Intellettuale Dissidente»: Drieu, o il Novecento decadente
Drieu è il Novecento. Bisogna esibirlo con questo criterio altrimenti il rischio è quello di circoscriverlo in ambito ristretto. Il secolo dei grandi ideali regrediti in ideologia; dello svelamento del nichilismo e della consapevolezza che nulla potrà cambiare se non l’ordinaria narrazione. Quello in cui il progresso satura la trama della modernità con tutta la sua dirompente forza ma che, allo stesso tempo, mette all’angolo l’umanità con metodi genuinamente eversivi. L’uomo ridotto ad ingranaggio non avrà infatti più nulla da aspettarsi perché tutto è già dato. Un meccanismo collaudato nelle due guerre ma adoperato nella vita quotidiana grazie all’intreccio tra [...]
INLAND. Rob Zombie
È opinione comune che il mondo della carta stampata sia ormai al tramonto, e che la chiusura definitiva di giornali e riviste sia soltanto questione di tempo. Fa quindi un certo effetto svolgendo dunque per noi giornalisti una importantissima funzione apotropaica - assistere alla nascita di una nuova rivista, dedicata al cinema, bella, elegante e soprattutto ricca di contenuti solidi e originali. Parliamo di INLAND. Quaderni di cinema, pubblicata dalla casa editrice Bietti e distribuita gratuitamente nelle librerie specializzate, che ospita monografie dedicate a temi o autori della settima arte. Diretta da Claudio Bartolini, nel primo numero INLAND approfondisce [...]
«La Confederazione Italiana»: Eliade, il fantastico come liberazione
Accanto alla sua più nota attività di storico delle religioni, il professor Mircea Eliade si è dedicato nel corso degli anni alla stesura di una ricca produzione narrativa, dando alla luce capolavori come Un’altra giovinezza (reso cinematograficamente da Francis Ford Coppola in un film che regge il confronto con l’originale), Notti a Serampore, Signorina Christina e Diciannove rose. Direttamente collegati alle sue ricerche, non sono gli esercizi letterari di un Eliade “minore”. Anzi. Nel suo Mircea Eliade esoterico (Settimo Sigillo, Roma 2008) Marcello de Martino scrive che la narrativa di Eliade, insieme ad altre [...]
«il Giornale»: Nei racconti di Eliade il sacro diventa letteratura
Che la realtà non sia sempre e immediatamente decifrabile è un'affermazione al limite della banalità, dato che il mondo rimane avvolto nel mistero, nonostante i progressi della tecnica. La persistenza di questo mistero, che riguarda, tra l'altro, il significato dell'esistenza, il ruolo dell'uomo nel cosmo e l'eventuale vita dopo la morte, è probabilmente il motivo per cui uno dei più grandi storici delle religioni ha affiancato all'imponente produzione saggistica una altrettanto grandiosa mole di narrativa. Stiamo parlando di Mircea Eliade (1907-1986), nato a Bucarest e docente nelle più prestigiose università del mondo, dalla Ecole des Hautes Etudes di Parigi all'Università [...]
«il manifesto»: Dayan. Un viaggio iniziatico, un thriller metafisico e un’utopia romeni
Non tutti forse ricordano che Mircea Eliade, riconosciuto come il massimo storico delle religioni del Novecento, pubblicò, parallelamente alla sua imponente opera saggistica, una quasi altrettanto vasta mole di scritti narrativi. Se in Romania egli è considerato un classico anche come scrittore, all’estero in genere la sua produzione letteraria, che comprende anche opere teatrali, è ancora poco apprezzata, tant’è che alcuni dei suoi romanzi attendono ancora di essere tradotti nelle principali lingue europee. In questo senso un’inversione di tendenza poteva essere innescata dall’uscita del film che nel 2007 Francis Ford Coppola aveva ricavato dal romanzo Un’altra giovinezza (tradotto per l’occasione [...]