A un primo impatto, il carteggio tra David Hume e Jean-Jacques Rousseau ricorda una commedia degli equivoci vecchio stile: dietro raccomandazione della contessa di Boufflers, di cui era follemente innamorato, Hume accoglie in Inghilterra Rousseau, fuggiasco dalla Francia per sottrarsi a un ordine di cattura. Questi ricambia l’accoglienza nel suo solito modo, a dir poco bizzarro (e noto, c’è da dire, all’intellighenzia europea della seconda metà del Settecento): dapprima ostenta la più grande, affettuosa riconoscenza; poi, in seguito alla pubblicazione di una lettera canzonatoria firmata Federico II di Prussia, ma in realtà opera dello scrittore Horace Walpole, inizia a sospettare [...]
Tratto da Jorge Luis Borges – Il Bibliotecario di Babele n 12/2017