Come della religione («bere era il mio Dio»), della politica, interna o internazionale, il buon vecchio Buk se ne è sempre sbattuto. Motivo, forse non tra gli ultimi, del suo successo, resistente all’usura del tempo e basato su puttane, corse e sbronze. Destra, sinistra, la crisi missilistica a Cuba, Johnson, Nixon, Martin Luther King, i diritti civili, il Vietnam, l’Unione Sovietica: chissenefrega. Bando alle ideologie, agli slogan e alle banalità. In un’epoca di intellettuali militanti a ogni costo, la sua è una filosofia della non-partecipazione. Tutti voi, io no. Vaffanculo ai gruppi. A ogni gruppo, democratico o repubblicano, capitalista o [...]
Tratto da Charles Bukowski – Tutti dicevano che era un bastardo n 11/2016