I dettagli penetrano l’inconscio come uno spillo pungola la carne, a un livello sottocutaneo quasi impercettibile. Quando la realtà assume le sembianze della finzione, noi spettatori-attori possiamo cavalcare lo spazio-tempo switchando tra le varie conscie opzioni fisico-chimiche del nostro cervello adrenalinizzato: osservando impassibili (assimilando in silenzio), agitando i muscoli con frenetica e/o ritmica irruenza, partecipando collettivamente all’abbraccio-applauso di massa con l’intento di scandire i brani dall’alto della più fanatica conoscenza dei testi musicati. Il tutto con Rob Zombie davanti. The Zombie Horror Picture Show è il primo film dell’autore registrato dal vivo in Texas, tra effetti speciali, robot, fuochi d’artificio, [...]
Tratto da Rob Zombie n 1/2015