Se dobbiamo dare credito alla descrizione fatta dal poeta Harold Norse, Charles Bukowski non era certo una bellezza: «Era deforme, grosso, gobbo, con una faccia devastata, butterata, i denti guasti macchiati di nicotina, gli occhi verdi pieni di dolore. I capelli di un castano scialbo sembravano appiccicati a un cranio abnorme: i fianchi più larghi delle spalle, le mani piccole, mollicce e grottesche. Una trippona da birra gli ricascava sulla cintura. Portava una camicia bianca, calzoni con le borse, un vestito di una misura sbagliata, del genere di quelli che i detenuti ricevono al rilascio. E lui sembrava uno di [...]
Tratto da Charles Bukowski – Tutti dicevano che era un bastardo n 11/2016