Marco Sansiveri

riviste

«Voi direte: ma c’è la polizia, la magistratura, i tribunali, le prigioni. Ma non servono a niente. Qui i conti non tornano. Qui funzionano solo le statistiche». Risulta definitivo questo stralcio di pàrodos, il programmatico canto d’ingresso di Vigilante, tragedia newyorkese di William Lustig che, nel 1983, dopo la scioccante parabola di Maniac (1980), riesce a mettere in scena «Something real, a hardcore street crime film»1, come lo ha definito Richard Vetere, colui che lo ha pensato, lo ha sofferto e lo ha infine scritto. «Vigilante è stata l’occasione, per me, di partecipare alla scrittura del monologo iniziale. Lustig mi disse [...]
Tratto da William Lustig n 13/2020

Best seller

Autobiografia involontaria
Maurizio Nichetti è famoso come regista di Ratataplan, Ho fatto splash, Ladri di saponette, Volere volare, che sono stati visti [...]

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