Se non fosse stato per le sollecitazioni della giovane redazione di «Antarès», che si è ricordata di me, scrivendomi nell’eremo di Lampedusa dove da decenni mi sono recluso, guardando il mare limpido – oggi molto diverso da allora, purtroppo –, forse non sarei uscito dall’ombra in cui mi ero volontariamente ritirato e non avrei scritto queste righe. Trentacinque anni sono trascorsi dalla prima opera che ha messo in luce l’applicazione pratica in letteratura della Teoria Generale dell’Inesistenza Reale, dovuta al professor Chandra Singh di Bombay e da me impiegata per il Necronomicon di H. P. Lovecraft, avendo io avuto l’onore [...]
Tratto da H.P. Lovecraft #2 – L’orrore cosmico del Maestro di Providence n 8/2014