Chi segue il cinema horror del nostro Paese si sarà certamente accorto di quanto siano stati peculiari per questo genere gli anni Ottanta. Un periodo in cui il filone ha vissuto una vera trasformazione genetica e ha cominciato a fondere la propria pelle con quella del coevo horror americano, mostrando aspetti sorprendenti sia per il mercato europeo che per quello statunitense. L’horror italiano si fece più estremo in linea con la nuova onda dei film Usa alla Sam Raimi o alla Stuart Gordon, non di rado superandolo in efferatezze e aggiungendoci quel tocco tipicamente europeo che consiste in una maggiore [...]
Tratto da Michele Soavi n 6/2018