Cos’hanno in comune Paul Newman, i Beatles, Che Guevara, Frank Sinatra, Marylin Monroe, Elvis, Oprah Winfrey, Lady Diana e Jim Morrison con Charles Bukowski? Niente, proprio niente. Eppure, la svilente declinazione della moda contemporanea di etichettare qualunque fenomeno di massa ad icona pop ha finito per coinvolgere anche il nostro Hank, tanto da relegarlo a font per t-shirt, generatore automatico di stati per social network, riferimento culturale per la gioventù dissoluta ed universitaria dell’Occidente contemporaneo. È il classico adagio comportamentale di chi, mediante sottilissime e ben curate operazioni di marketing, usa abitualmente prendere messaggi letterarii corposi, sostanziali, spesso scomodi, per [...]
Tratto da Charles Bukowski – Tutti dicevano che era un bastardo n 11/2016