In quel tempo – fine anni Settanta – Pupi Avati teneva sul comodino, come livres de chevet, Il mistero delle cattedrali e Le dimore filosofali di Fulcanelli. Il pio Pupi covava curiosità di ordine ermetico, sapienziale, alchemico, cui era arrivato attraverso Il mattino dei maghi di Bergier. Fulcanelli, nome a chiave e nome-parlante, cabalistico – “Il Vulcano del Sole”, “Vulcan Elios” – rimandava, tra le altre cose, alla teoria che i templi gotici del Medioevo fossero enormi libri di marmo, nelle cui decorazioni era stato nascosto il grande segreto della Pietra filosofale, «colei che i costruttori abbandonarono e disprezzarono ma [...]
Tratto da Pupi Avati n 10/2019