Il cinema horror, per Rob Zombie, non è un artefatto ludico, né ha proprietà catartiche: è un’arte sovversiva, per dirla con Amos Vogel, determinata a cambiare e a scuotere la coscienza (e il subconscio) degli spettatori, che si tratti di rompere tabù, reinventare forme cinematografiche o minare il nostro sistema vigente di valori. Infatti, film come La casa dei 1000 corpi (2003) o Le streghe di Salem (2012), senza dubbio le sue opere più emblematiche, si rivelano come opere dell’orrore “pure” perché violano le categorie ontologiche sulle quali si basano la nostra società e la nostra cultura e, di conseguenza, [...]
Tratto da Rob Zombie Reloaded n 8/2019/